Fdi, convegno al Senato per un Iran del futuro: 10 punti da cui partire per uno stato libero e democratico

7 Dic 2022 18:39 - di Redazione
Fdi Iran

Iran, nell’inferno di diritti negati e repressione violenta. Dopo che solo ieri Teheran ha annunciato le esecuzioni di tutti i condannati alla pena capitale attualmente in cella – compresi i detenuti arrestati durante le proteste di piazza dopo la morte di Masha Amini – suonato davvero come una beffa dopo l’annuncio dell’abolizione del corpo della Polizia morale – bollato dai manifestanti iraniani e dalle organizzazioni umanitarie come una fake news – oggi un convegno organizzato da Fdi al Senato, per iniziativa del senatore Marco Scurria, ha fatto il punto sulla drammatica situazione in cui versa il Paese. E ha enucleato proposte e iniziative a riguardo.

Iran tra repressione e prospettive in un convegno al Senato di Fdi

E allora: «84 giorni di proteste in Iran, come reazione del popolo a quattro decenni di repressione. Misoginia. Distruzione. Corruzione dilagante. Governo reazionario imposto dal regime clericale. Con il maggior numero di esecuzioni pro capite al mondo, il regime iraniano è il principale stato-sponsor del terrorismo al mondo», sottolinea una nota di Fdi al Senato. Rilevando contraddizioni e iniquità che stringono da troppo l’Iran in una morsa drammatica, «sebbene sia un Paese ricco e pieno di risorse». Dove però, a detta dei media statali, «il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà».

10 punti per un Iran del futuro fondato su una repubblica democratica

Secondo il senatore Scurria, dunque, «sono trascorsi ormai tre mesi dall’inizio delle rivolte. Sono per lo più donne che non hanno paura. E a loro si è unito un Paese che lotta per la libertà e la democrazia. Ad oggi quasi 700 le vittime e 30mila gli arrestati. Presentiamo oggi 10 punti per un Iran del futuro fondato su una repubblica democratica. In cui ci sia separazione tra religione e Stato. Una totale parità di genere. E il rispetto dei diritti delle donne in tutti i settori della società e l’eliminazione di ogni discriminazione nei confronti delle minoranze etniche e religiose. Nonché l’eliminazione della pena di morte».

Il volto della resistenza iraniana è donna: con gesti rivoluzionari hanno sfidato a viso aperto il regime

E ancora. Per il deputato di Fratelli d’Italia Elisabetta Gardini, «le immagini della rivolta colpiscono al cuore. Non si può ignorare un popolo che combatte per la libertà. Il volto della resistenza iraniana è donna. Sono le donne che con gesti rivoluzionari, come togliere il velo e tagliare i capelli, hanno sfidato a viso aperto il regime. Non si può lasciare cadere nel vuoto le richieste di aiuto. Servono azioni concrete in favore della resistenza iraniana. È necessario che tutte le donne che lottano per la libertà si uniscano in una sola voce».

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Il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della Commissione Politiche Ue, ha infine posto l’accento su come «quello di oggi sia stato un evento molto importante per molti motivi. Su tutti, la libertà delle donne iraniane. La loro dignità. E la capacità di influire su un percorso che è iniziato da molto tempo. E che si sta sviluppando in modo sempre più visibile, forte e tenace, in una larghissima parte della popolazione iraniana, per uno stato libero. Democratico e rispettoso dei diritti umani». Un momento, quello del convegno, che ha offerto l’opportunità di ascoltare la presidente eletta dal consiglio nazionale della resistenza iraniana. La quale, ha rilevato Giulio Terzi di Sant’Agata, «ha proposto un programma in dieci punti basato essenzialmente su quelle che sono le basi culturali e valoriali di tutto il mondo libero. Per uno stato democratico dove il popolo sceglie i suoi capi e dove libertà e diritti civili sono garantiti».

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