Fassino, quello di “abbiamo una banca”, difende il Pd sul Qatargate: “Siamo perbene, basta aggressioni”

23 Dic 2022 20:33 - di Marta Lima

Ricordate Piero Fassino, quello della famosa frase “abbiamo una banca?”, pronunciata nel 2005 in una conversazione – intercettata dai pm – con il manager Giovanni Conforte ai tempi del tentativo di scalata a Bnl da parte di Unipol, torna in campo per fare il campione di moralità sullo scandalo del Qatargate. E difende il Pd da quella che considera “una campagna di aggressione” da parte dei media. “La politica per essere credibile deve fondarsi su principi etici e valori morali. E ad essi devono ispirarsi i partiti, come i singoli, con regole più stringenti delle attuali. Ma non può essere accettata la campagna di aggressione verso il Pd, senza confondere eventuali corrotti con migliaia di amministratori, dirigenti, militanti che da nord a sud svolgono ogni giorno la loro attività con coraggio ed onestà”.

Fassino e il Qatargate: “Aggressione contro il Pd”

Fassino, durante il filo diretto a Radio Immagina, la web radio dem, ha difeso a spada tratta il suo Partito democratico: “E’ una comunità di gente perbene, a tutti i livelli istituzionali, con rappresentanti che fanno del rigore e della trasparenza, il loro faro. Serve uno scatto di orgoglio per respingere campagne di discredito comprese le continue denigrazioni sul nostro congresso, spesso condotte peraltro da chi -conclude Fassino- in vita sua, non ha mai amministrato nemmeno un condominio. Ci vuole più rispetto”.

Poi Fassino ha attaccato il governo di centrodestra: “È una manovra che dimostra come il Governo non abbia progetto, né visione”. “Hanno cambiato versione ogni giorno, annunciando provvedimenti poi ritirati, smentendo in poche ore molte delle promesse assunte con gli elettori e – aggiunge Fassino – tra un condono e una mancia elettorale hanno volutamente dimenticato il lavoro, le imprese, il Mezzogiorno, la sanità, la scuola, la cultura e le infrastrutture: non si governa un Paese così”.

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