Covid, virus più debole: anche la Cina lo dice. Silvestri: i catastrofisti dovrebbero chiedere scusa

1 Dic 2022 19:42 - di Redazione
Covid

Ora anche la Cina, travolta dalle proteste per la rigida politica Zero Covid, parla di una nuova fase della lotta a Sars-CoV-2 che si è indubbiamente indebolito. La nuova situazione è motivata non solo dall'”indebolimento della patogenicità di Omicron”, ma anche dalla “diffusione dei vaccini e l’esperienza accumulata” che contribuiscono a “una situazione nuova”. Così si è espressa la vice premier cinese e responsabile numero uno della politica anti-Covid, Sun Chunlan. La Cina potrebbe dunque essere a una svolta nelle politiche anti-Covid, anche sulla spinta delle proteste che stanno interessando da giorni il paese.

Silvestri: basta con gli pseudo virologi made in Twitter

Una svolta che il virologo Guido Silvestri commenta così: “Pensate, ora lo dice perfino l’inflessibile Sun Chunlan”, la vice premier del gigante asiatico, “ed è tutto dire”. Che il virus sia cambiato è un “dato scientifico risaputo da molti mesi”. Adesso “gli unici rimasti a negarlo sono gli pseudo-virologi ‘catastrofisti’ made in Twitter, ormai ridotti a triste barzelletta”, scrive su Facebook il pro-rettore della Emory University di Atlanta, Usa, coordinatore del board internazionale dell’Istituto Spallanzani di Roma.

“Hanno cercato visibilità seminando paura”

“I quali signori e signore – chiosa lo scienziato – dovrebbero solo chiedere scusa agli italiani per aver sparso per anni terrore sul Covid allo scopo di raccattare un briciolo di visibilità personale e mediatica a base di comparsate in Tv o rubrichette sulla stampa. Volevano vendersi come ‘divulgatori scientifici’ e verranno ricordati per aver seminato solo paura e pseudo-scienza”.

Vaia: siamo in una fase nuova del Covid

Tra chi ha seminato paura non c’è sicuramente il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia che, nel suo intervento al convegno per la Giornata mondiale dell’Aids al ministero della Salute, ha confermato che il virus è ormai meno pericoloso. “Se oggi siamo nelle condizioni di occuparci, in modo più attento, dell’Hiv è perché siamo in una fase Covid diversa, direi Covid-23, una differenza forte rispetto agli anni passati”. Il ministro della Salute Orazio Schillaci non a caso in mattinata aveva parlato di “fase endemica per il Covid”.

Per il 57% degli italiani il peggio è passato

Differenza che anche gli italiani percepiscono: il Covid fa meno paura, al contrario rimangono alti i timori per la crisi economica causata dalla pandemia. E’ la ‘fotografia’ scattata dall’ultima rilevazione del ‘Monitor continuativo’ elaborato dall’EngageMinds Hub, il Centro di ricerca in Psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica, Campus di Cremona, che da inizio pandemia osserva e analizza gli atteggiamenti e i comportamenti di salute e di consumo degli italiani. Un dato tra i più eloquenti: ben il 57% dei cittadini pensa che il peggio sia passato e solo il 28% si sente a rischio di contagio.

 

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