Chiara Valerio spiega ai comuni mortali perché non si deve infierire sulla signora Soumahoro

15 Dic 2022 11:18 - di Francesco Severini

Nel giorno in cui gli inquirenti sequestrano oltre 600mila euro alla suocera di Soumahoro, i quotidiani progressisti insistono nella difesa della moglie del deputato di sinistra, Liliane Murekatete. Sulla scia del ragionamento inaugurato da Concita De Gregorio, che ha paragonato la stessa alla influencer Chiara Ferragni, si inserisce oggi l’intellettuale e scrittrice radical chic Chiara Valerio che sempre dalle colonne di Repubblica ci invita a non confondere gli accessori di lusso della signora Soumahoro con il suo corpo.

Chiara Valerio: indecoroso il metodo che la stampa ha usato con la signora Soumahoro

Anche lei fa finta di non capire che qui di indecoroso non c’è il trattamento che la stampa ha riservato ai coniugi Soumahoro ma il fatto che i due fingono di ignorare che il lusso ostentato stride con lo sfruttamento dei lavoratori lasciati senza stipendio e in condizioni non dignitose. Tutto il filosofeggiare sul corpo delle donne, il femminismo, l’autodeterminazione rappresenta una fastidiosa chiacchiera con la quale nascondere l’ovvio: il business dei migranti, l’arricchimento personale sfruttando le parole d’ordine dell’accoglienza e della solidarietà.

“Gli esseri umani sono contraddittori”: e questa sarebbe la spiegazione…

Invece, secondo Chiara Valerio, “il metodo col quale la stampa ha trattato Liliane Murekatete e, di sponda, Aboubakar Soumahoro è indecoroso. La questione di Liliane Murekatete è esemplare perché evidenzia quanto in trenta, forse quaranta anni, abbiamo perso la capacità – che può essere definita intelligenza o buon senso – di accettare che le umane cose e gli esseri umani stessi siano contraddittori. Non accettiamo la contraddittorietà. E non la accettiamo perché la contraddittorietà è faticosa, complessa, prevede un investimento emozionale”. Dunque noi non capiamo la contraddittorietà dell’umano e perciò non comprendiamo come sia possibile che una cooperativa che doveva aiutare i migranti e tra questi i minori non accompagnati fosse piena di soldi ma non pagasse i dipendenti.

Chiara Valerio: tutta colpa del capitalismo

Vale sempre il garantismo, ci ricorda Chiara Valerio, e nel frattempo ci spiega, a noi che non capiamo niente, che se la signora Soumahoro ha la mania delle griffe e suo marito rivendica il diritto alla moda ciò si deve alla volontà di apparire secondo la logica del capitalismo. “Il governo del nostro corpo è solo nostro”, sentenzia Chiara Valerio. Ma se tu rendi pubblica la cosa sui social la condividi e dunque vieni giudicato. “Penso – conclude – che la rappresentazione di sé scelta da Liliane Murekatete è la misura di quanto il capitalismo abbia vinto su qualsiasi ideologia, contenuto, partito politico e pratica”. Se la signora Soumahoro ha ceduto alla logica del profitto la colpa non è sua, dunque, ma del sistema. E meno male che non ha tirato in ballo il patriarcato.

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