Caos in aereo, Tony Sperandeo si lamenta per attese e ritardo del volo e il comandante lo fa scendere
Interno sera: sono le 19.15 di lunedì 26 dicembre. C’è maretta su un volo in partenza da Milano e diretto a Palermo. I mormorii diventano voci di protesta. Stacco: un uomo viene invitato ad abbandonare l’aereo e scende in pista scortato dalle forze dell’ordine… Anche se potrebbe essere benissimo, non è la scena di uno sei suoi film: ma la disavventura in cui è incappato l’attore Tony Sperandeo, celebre volto del cinema e della tv. Una vicenda che avrà conseguenze legali, dal momento che l’equipaggio lo accusato di aver assunto toni minacciosi. Mentre l’artista, che continua a negare ogni addebito, si è rivolto all’Enac. Ma andiamo con ordine…
Tony Sperandeo protesta per ritardi e lunga attesa e viene fatto scendere dall’aereo
Quel che è certo e che non è materia suscettibile a diverse interpretazioni di parte, è che l’attore palermitano doveva rientrare nella sua città il 26 dicembre, con un volo da Milano. E che dopo essersi imbarcato, è stato costretto ad alzarsi dalla poltrona e ad abbandonare il velivolo. Poi, dietro ordine del comandante, accompagnato dalla polizia è stato fatto accomodare nei dei locali dell’aeroporto di Malpensa con l’accusa di aver “minacciato” l’equipaggio. Una versione dei fatti che Sperandeo respinge con forza al mittente, sostenendo di contro di essersi semplicemente lamentato per il protrarsi dell’attesa e per il ritardo prima della partenza.
Le proteste dopo due ore di attesa al gate e nel bus
Peraltro, a detta dell’attore, non sarebbe stato neppure il solo ad aver chiesto spiegazioni. Secondo il suo racconto, infatti, tutti i passeggeri avrebbero lamentato il fatto di essere rimasti bloccati per due ore: prima per due ore al gate. E poi sul bus che doveva condurli a bordo. Motivo? Secondo quanto riferisce tra gli altri il sito del Tgcom24, sembra che «due membri dell’equipaggio sarebbero mancati all’appello, secondo quanto riferito dal personale presente e, dunque, per questioni di sicurezza, non era possibile procedere all’imbarco».
La compagnia lo accusa di aver minacciato l’equipaggio
Sperandeo e gli altri passeggeri non avrebbero insomma gradito il trattamento riservato loro dalla compagnia. «Lasciati in attesa in aeroporto e poi ammassati dentro il bus»: di qui le ovvie contestazioni. Comprese quelle dell’attore che, una volta preso posto a bordo, secondo la sua ricostruzione dei fatti si sarebbe limitato a chiedere spiegazioni al personale di volo. Manifestando apertamente disagio ed esasperazione per il disservizio verificatosi. E dunque, proprio per questo, costretto a lasciare il velivolo, scortato dalla polizia.
Tony Sperandeo si difende: «Nessuna minaccia. Ho solo chiesto spiegazioni»
Una vicenda che ha scosso l’attore, anche a fronte dell’accusa di aver minacciato l’equipaggio rivoltagli dal personale di bordo. E che lo ha indotto ad adire a vie legali nei confronti della compagnia aerea. Oltre che a commentare: «È inaccettabile che un cittadino non possa protestare per un disservizio e gli venga riservato questo trattamento. Da parte mia nessuna minaccia, ma semplicemente chiedevo una spiegazione. E mi aspettavo almeno delle scuse per la lunga attesa».