Ruby ter, Berlusconi e Apicella assolti a Roma “perché il fatto non sussiste”. Il Cav: “Contento e soddisfatto”

17 Nov 2022 16:47 - di Carlo Marini
Ruby ter, Berlusconi Apicella

Assolti perché il fatto non sussiste: è la decisione della Tribunale di Roma nell’ambito del processo Ruby ter a Silvio Berlusconi e Mariano Apicella per la presunta corruzione legata alla falsa testimonianza del cantante napoletano riferita alle feste organizzate ad Arcore.

Berlusconi: “Sono contento e soddisfatto per la sentenza”

«Sono contento e soddisfatto. Apprezzo anche che lo stesso pubblico ministero abbia chiesto l’assoluzione». Con queste parole Berlusconi ha commentato a caldo, parlando al telefono con i suoi difensori, la decisione del tribunale di Roma che ha fatto cadere l’accusa di corruzione in uno dei filoni dell’indagine Ruby Ter. “Gli elementi avanzati dalla difesa – ha aggiunto – hanno chiarito oltre ogni ragionevole dubbio l’assenza di elementi di opacità in questa vicenda”. Per l’avvocato Franco Coppi, legale del Cavaliere, «è una sentenza ineccepibile, non c’era assolutamente alcuna prova di accordi corruttivi e la formula assolutoria perche’ il fatto non sussiste parla da sola».

“I versamenti di Berlusconi ad Apicella motivati da un’antica amicizia”

L’assoluzione con la formula ”perché il fatto non sussiste’‘ è stata chiesta dallo stesso pm di Roma Roberto Felici. Secondo l’accusa, il cantante napoletano avrebbe ricevuto 157mila euro in cambio della sua falsa testimonianza in merito alle feste ad Arcore. ”La circostanza rilevante sono le date dei versamenti, 2012, ma ho potuto verificare, anche consultando le consulenze, che i pagamenti risalgono di gran lunga a prima – ha detto il pm nel corso della requisitoria – quindi è difficile immaginare che siano dovuti alla presunta falsa testimonianza. Tra Berlusconi e Apicella c’era un rapporto amichevole di lunga data”.

Saltata l’udienza milanese del Ruby Ter: il processo slitta al 21 dicembre

Ieri è saltata invece l’udienza del processo milanese sul caso Ruby ter, che vede imputato Berlusconi con altre 28 persone, nella quale era previsto l’intervento di uno dei difensori del Cavaliere, il professore Franco Coppi. Il rinvio è stato disposto, come già nell’udienza del 2 novembre, per un impedimento di uno dei giudici del collegio della settima penale e sono state cancellate anche altre due udienze che erano in programma per il 23 novembre e il 14 dicembre.

Si torna in aula il 21 dicembre per l’arringa di Coppi, ma anche per quella dell’ultima difesa con l’avvocato di Giovanna Rigato. A questo punto le eventuali repliche delle parti andranno a gennaio e anche la sentenza slitterà tra gennaio e febbraio. Nelle scorse udienze aveva parlato Federico Cecconi, l’altro difensore dell’ex premier, il quale oltre a chiedere l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” ha auspicato una sentenza che si basi sul “codice penale” e non su quello “morale”. Il legale ha sostenuto l’assenza di qualsiasi accordo corruttivo tra il Cavaliere e le ragazze e ha sottolineato che, semmai, alcune di loro lo hanno ricattato. Per Berlusconi l’aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno chiesto una condanna a 6 anni e una confisca da 10 milioni di euro.

 

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