Pellet a peso d’oro: nei negozi aumenti del 300%, in rete è allarme truffe e prodotti tossici

15 Nov 2022 16:00 - di Davide Ventola
pellet truffa

In Italia – secondo i dati diffusi dal Codacons – si contano oltre 8,3 milioni di stufe e caminetti, di cui il 24,2% a pellet. Gli approvigionamenti risentono anche della guerra in Ucraina e delle minori importazioni dall’estero. Un dato che inevitabilmente porta ad una maggiore domanda di pellet, con effetti diretti sui prezzi al dettaglio: dai 5 euro al sacco da 15 kg. si è passati, in un anno, a prezzi al dettaglio in negozi e grandi magazzini tra i 13 e i 15 euro. Rincari del 300% che hanno portato molti consumatori a cercare in rete l’offerta migliore. Le conseguenze?

Pellet dalla Turchia: sequestrato anche per il rischio tossico

Ne sa qualcosa la Guardia di Finanza di Vicenza che ha sequestrato 23 tonnellate di pellet, per un totale di 1.559 sacchi. Il materiale era commercializzato online e tramite social network da una srl vicentina con sede legale a Tezze sul Brenta. I Finanzieri bassanesi hanno accertato che i prodotti sottoposti a sequestro amministrativo venivano messi in vendita in violazione delle disposizioni in tema di etichettatura. Nel dettaglio, non erano indicate le indicazioni in lingua italiana che devono essere poste all’attenzione del consumatori per le precauzioni indirizzate all’impiego e sulla composizione del pellet. Al rappresentante legale della società è stata staccata una sanzione di mille euro.

Quando il pellet non è conferme, spesso dietro la vendita online a basso costo si cela la truffa. Il trucco è semplice: incassano i soldi e non spediscono la merce. Lo hanno fatto due giovani di Caserta e Napoli che, nel giro di tre mesi, avevano incamerato oltre 17 mila euro. Gli agenti del commissariato di Omegna (Verbano-Cusio-Ossola), partendo dalla denuncia fatta ad agosto scorso da un cittadino cusiano vittima del raggiro per una cifra di 800 euro, li hanno scoperti e denunciati per truffa aggravata continuata in concorso. Praticamente impossibile recuperare i soldi, mentre on line ora ci sono i tutorial per non farsi truffare nell’acquisto del pellet on line.

Una azienda veneta mette in guardia gli acquirenti: citano il nostro nome per ingannarvi

Ora hanno inventato anche la truffa della azienda vera, ignara, con i soldi inviati all’anonimo truffatore.

“Il sito Pellet Rinascita – denuncia al Gazzettino Paolo Cinetto, uno dei titolari dell’omonima azienda di Albignasego specializzata nella vendita di caminetti e stufe – pubblicizza il ricercato combustibile a prezzi stracciati, però sui contatti è presente il nostro indirizzo. Ma la nostra azienda non c’entra affatto con la vendita. Sul sito poi è presente un iban, che non fa capo alla Cinetto, a cui inviare il bonifico per il fantomatico acquisto. Il prezzo a 7 euro ha invogliato, il costo in media infatti è di 10-11 euro a sacco».

Tantissimi in tutta Italia i truffati con il pellet fantasma. «Siamo tempestati di telefonate. Ma – avverte Cinetto al giornale veneto – ho vouto raccontare questa storia per impedire che altre persone vengano truffate».

 

 

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