Pellet cancerogeno: sequestrate 240 tonnellate destinate al mercato italiano
Stufe a rischio per i consumatori italiani. La guardia di finanza di Bella, a seguito di prelievi di campioni e ad accertamenti tecnico-qualitativi, ha riscontrato massicce percentuali di collanti e di formaldeide contenute in sacchi di pellet in vendita in un esercizio commerciale del Biellese. I militari hanno dunque provveduto a eseguire un primo sequestro e, a seguito di approfondimenti sulla provenienza della merce, hanno individuato i fornitori e gli importatori delle confezioni che riportavano marchi qualificati.
Il pellet proviene da aziende lombarde, piemontesi e venete
Al termine dell’indagine sono così stati sequestrati oltre 240 mila chili di pellet nocivo per un totale di circa 16 mila sacchi da 15 chili cadauno. Sono tre i titolari di altrettante aziende piemontesi, lombarde e venete, denunciati per i reati di frode in commercio e immissione sul mercato di prodotti pericolosi. I produttori di pellet con materiale di scarto potevano contare su costi di fabbricazione inferiori, e, quindi, ponevano in essere una concorrenza sleale.
Il pellet sequestrato contiene formaldeide
La formaldeide è una sostanza nociva per la salute e, secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) vi è sufficiente evidenza che sia cancerogena per l’uomo, in particolare, la prolungata esposizione alla sostanza può causare il neoplasie dell’apparato respiratorio e leucemia. Tale sostanza chimica è largamente utilizzata nel settore del legno da arredo, per cui è incompatibile con la certificazione europea di qualità En-plus specifica per la produzione di pellet, in quanto esclude l’impiego, quali materie prime, di legno da demolizione e di legno trattato chimicamente, prevedendo unicamente l’utilizzo di materia prima vergine e non contaminata.