Omicidi delle prostitute, ritrovata l’auto di De Pau, indagini sul suo passato

21 Nov 2022 13:42 - di Paolo Lami

È stata ritrovata a Roma l’auto, una Toyota Iq, con cui Giandavide De Pau, il cinquantunenne accusato dell’omicidio delle tre prostitute uccise giovedì scorso nel quartiere Prati a Roma, è arrivato in via Riboty, dove sono state uccise le due cinesi.

Secondo quanto emerso dall’analisi delle immagini di videosorveglianza De Pau con la stessa auto si è poi spostato in via Durazzo dove è stata accoltellata a morte la colombiana sessantacinquenne Marta Castano Torres.

Sull’auto sono iniziati gli accertamenti anche alla ricerca dell’arma, presumibilmente uno stiletto, finora non trovata.

Analisi sono in corso anche sui vestiti che indossava quando è stato individuato a casa della madre e della sorella in zona Ottavia e sul cellulare che è stato ritrovato nell’appartamento al primo piano di via Riboty dove De Pau lo aveva perduto.

A De Pau la Procura di Roma, guidata dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi, contesta il triplice omicidio aggravato.

Per fare il punto sulle indagini in queste ore è in corso un incontro a piazzale Clodio – a poche centinaia di metri dai luoghi in cui sono stati compiuti i tre delitti – tra inquirenti e gli investigatori della Squadra Mobile.

Le indagini condotte dagli investigatori romani scavano anche nel passato di Giandavide De Pau alla ricerca di eventuali altri fatti di sangue precedenti.

Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Roma, stanno passando al setaccio il cellulare di De Pau, ritrovato nell’appartamento in via Riboty dove sono state uccise le due cinesi, per verificare eventuali collegamenti con altri fatti legati al mondo della prostituzione e mai risolti giacché nel suo curriculum criminale di trafficante di droga e di uomo tuttofare del boss della camorra Michele Senese c’è anche un episodio di violenza sessuale.

Da sabato sera De Pau si trova nel carcere di Regina Coeli dove viene monitorato a vista giacché nel suo passato ci sono anche due ricoveri in strutture psichiatriche, a Montelupo Fiorentino.

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