“Non sono Lady Gucci”: la compagna di Soumahoro frigna e promette querele…

30 Nov 2022 14:37 - di Redazione
Compagna Soumahoro

A Murekatete non sono stati perdonati i selfie in cui compare con abiti e borse firmate: foto che hanno spinto i suoi detrattori a coniare per lei il soprannome “Lady Gucci”. Ma la compagna di Soumahoro non ci sta e difende l’indifendibile in una chiacchierata con l’Adnkronos: “La costruzione del racconto mediatico volto a rappresentarmi come una cinica ‘griffata’ e ad affibbiarmi icastici titoli derisori; come una che pubblica selfie (peraltro dello stesso tenore di quelli di centinaia di migliaia di giovani donne occidentali e non); mentre i lavoratori della cooperativa non ricevono gli stipendi è artatamente falsata”, si sfoga Murekatete con sottolineando come “la gran parte delle foto” risalga “al 2014/15”;  ovvero “quando non avevo alcun incarico nella cooperativa Karibu e quando non avevo ancora conosciuto il mio compagno”.

La compagna di Soumahoro promette querele: “Io descritta come una cinica griffata”

Insomma, mentre piovono ulteriori conferme e accuse sulla gestione della Cooperativa Karibu, colei che Soumahoro ha difeso fino all’inverosimile (il famoso diritto all’eleganza), lei frigna. Un vero e proprio tornado mediatico ha investito la famiglia Soumahoro, che infatti si è autosospeso dal gruppo Verdi-sinistra italiana. Ma lei, che non entra nel merito degli addebiti, si lagna della sua immagine con un discorso fumoso:  “Aboubakar – dice Liliane – è stato messo in croce per quelle foto perché non le ha condannate pubblicamente per appagare le aspettative dei cultori dei reality show. E non ha voluto parlare di mie vicende private correlate a quelle foto”.

La compagna di Soumahoro fa la lagna ma la situazione è pesante

E per quanto riguarda il pagamento degli stipendi ai dipendenti, rimarca la compagna di Soumahoro, “si sorvola sul fatto che anch’io (che peraltro sono in aspettativa dall’aprile 2022) sono in attesa della corresponsione degli arretrati”. E la butta sulla retorica, insistendo sulla falsariga del compagno: “Il sottotesto della narrazione esclude a priori l’ipotesi che possa esistere una donna africana benestante (e/o che possa diventarlo onestamente). E men che mai che essa possa contemporaneamente impegnarsi nelle questioni sociali”. Tutto questo frignare mentre le inchieste stanno snocciolando ulteriori particolari scottanti che inguaiano la famiglia ogni giorno di più. Sfogliare i quotidiani per credere. E mentre sta facendo il giro del web il video nel quale, interrogata, da un cronista di “Non è l’Arena” fa scena muta. Per non parlare dell’indagine per truffa aggravata della suocera del deputato di Verdi e Si, ora autosospesosi.

“Io non devo spiegare nulla”

Parlando all’Adnkronos Murekatete respinge anche le “insinuazioni” e i “gratuiti sospetti” – lei dice- sull’acquisto della casa di Casal Palocco. Eppure le inchieste e le carte dicono altro. Poi il delirio:  “E il paradosso è che la colpevolizzazione è arrivata ad un grado di intensità tale, da pretendere che io debba spiegare la provenienza delle mie risorse economiche per soddisfare la curiosità pubblica”. E’ la legge che funziona così. Forse non ha capito la gravità della faccenda che le gira intorno…

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