Migranti, Meloni: «Non mi si deve insegnare nulla. Difendo gli interessi nazionali degli italiani»

22 Nov 2022 13:10 - di Ginevra Sorrentino
Migranti Meloni

A latere di bilanci di previsione e misure di buon senso che traducono in provvedimenti politico-economici la manovra del governo, Giorgia Meloni in conferenza stampa ha affrontato anche la spinosa questione dei migranti. Dei flussi migratori massivi e ininterrotti, che l’esecutivo e il ministro dell’Interno Piantedosi in particolare, hanno posto all’attenzione della Ue, strutturando un precedente dirimente che pone fine ad annose attese, interlocuzioni inefficaci e inique soluzioni esperite fin qui sul campo da Ong e scafisti.

Migranti, Meloni: «Da parte del governo c’è un approccio molto serio e rispettoso»

E anche su questo, il presidente del Consiglio non dà adito a dubbi e non lascia certo in sospeso interrogativi irrisolti, dichiarando innanzitutto: «Da parte del governo mi pare ci sia un approccio molto serio e rispettoso dell’interesse nazionale italiano. Non so cosa esattamente mi si debba insegnare. Se mi si insegna a non difendere l’interesse italiano, questo non lo imparerò mai»… Un’asserzione di principio coerentemente in linea con quanto maturato in anni di opposizione responsabile e in settimane di campagna elettorale.

Migranti, Meloni: «Non mi si insegna nulla… Difendo gli interessi nazionali degli italiani»

Non una novità, insomma, che Giorgia Meloni torna a ribadire rispondendo ancora oggi alla domanda dei cronisti, quando nel corso della conferenza stampa sulla manovra a Palazzo Chigi, qualcuno le ha domandato se la polemica con la Francia sui migranti le avesse insegnato qualcosa. Una provocazione indiretta, alla quale la premier ha replicato netta (oltre a quanto riportato in apertura): «È una vita che voi volete insegnarmi qualcosa… Non mi ha insegnato niente. Credo di aver fatto il mio lavoro come sempre, difendendo gli interessi di questa Nazione».

E con la Francia: «Ci si parla a 360 gradi, ma non ci sono novità»

Aggiungendo, in merito alle polemiche d’oltralpe, che sul caso migranti e il rapporto con la Francia «il tono del governo italiano è stato rispettoso. E perfettamente istituzionale. Ciò non toglie che questo governo ha un mandato e intende portarlo avanti». Un ossequio al mandato a cui i cittadini plaudono, come anche i più recenti sondaggi confermano. Poi, alla richiesta dei giornalisti in merito a ulteriori ragguagli sui rapporti con Parigi, la Meloni risponde: «Con la Francia non ci sono grandi novità. Ci si parla a 360 gradi, ma non ci sono novità».

Migranti, Meloni: «Rafforzate le relazioni con la Grecia e i Paesi sul fronte Sud»

Chiuso il tema Francia, il il premier Giorgia Meloni, rispondendo alla domanda di un cronista greco in conferenza stampa passa quindi a delineare lo status delle relazioni con Atene e i Paesi fronte del Sud. E sul punto precisa: «Confermo l’assoluto interesse a rafforzare le relazioni bilaterali con la Grecia, stiamo proiettando la presenza italiana sul fronte sud». E ancora: «C’è massimo interesse. Io non ho ancora incontrato il primo ministro greco e spero di farlo in tempi rapidi. Ma in modo naturale abbiamo portato avanti delle iniziative».

Il premier: Grecia, Malta, Cipro e non solo: tutti insieme per «una proposta efficace»

Anche sull’immigrazione, ha concluso sul punto il presidente del Consiglio, «la Grecia, come Malta, Cipro e le nazioni più esposte ai flussi, sono quelle che, come l’Italia, meglio conoscono e meglio possono lavorare a una soluzione che è nell’interesse di tutti. Sono senz’altro più interessati e competenti – ha chiosato la Meloni sul questo aspetto particolare – a mettere insieme una proposta efficace».

Tajani aggiunge: «Anche la Serbia pronta al dialogo per fermare la pressione sulla frontiera orientale»

Una linea di condotta, quella del governo sul fronte migranti, che lo stesso ministro degli Esteri Tajani illustra e commenta, alla luce degli ultimi sviluppi anche sul fronte della rotta balcanica. «Abbiamo sollevato il problema di tutta la rotta balcanica. E abbiamo ricordato l’importanza dei visti concessi a cittadini non europei da parte della Serbia per fermare la circolazione di queste persone – ha spiegato il titolare della Farnesina –. E  quindi la pressione sulla frontiera orientale italiana». Secondo il ministro, infatti, «è grande la voglia da parte della Serbia di collaborare con noi per affrontare una questione di sempre più stringente attualità».

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