Migranti, la fermezza dell’Italia sveglia l’Ue: dalla Commissione un piano in 20 punti. Ecco cosa dice

21 Nov 2022 14:05 - di Eleonora Guerra
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Un piano operativo in 20 punti con l’obiettivo di affrontare le «sfide attuali ed immediate» sulla rotta migratoria del Mediterraneo Centrale. A lanciarlo è la Commissione Ue, in vista del Consiglio straordinario dei ministri degli Interni sul tema dei migranti. Dunque, l’Italia, con la sua fermezza, è riuscita a imprimere finalmente un’accelerazione al confronto interno all’Ue, anche sul versante operativo. «Il testo mette al centro della discussione alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori e lo fa nella prospettiva già auspicata dal governo italiano», ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, dicendosi quindi soddisfatto «per i contenuti» del piano Ue.

La fermezza dell’Italia sui migranti sveglia la Ue

Di un «Action plan», un «piano operativo», aveva parlato nei giorni il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, chiarendo che sarebbe stato presentato in tempo utile per la riunione di venerdì. Oggi la  commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, lo ha presentato in un punto stampa a Bruxelles, chiarendo che si tratta essenzialmente di un «appello ad accelerare» le azioni già sul tavolo, con alcune iniziative nuove.

Cosa prevede il piano operativo della Commissione sul Mediterraneo centrale

Per la Commissione Ue, la prima azione è lanciare, entro fine anno, la “Team Europe Initiative on Central Mediterranean”. All’interno di questa azione europea congiunta per il Mediterraneo centrale si prevede, tra l’altro, di «aumentare il coordinamento operativo dell’azione esterna sulle migrazioni»; «rafforzare le capacità di Tunisia, Egitto e Libia» di «prevenire le partenze irregolari»; sviluppare «un nuovo programma regionale per combattere il traffico di migranti»; rafforzare la task force trilaterale Ue-Unione Africana-Onu per la Libia; concludere «rapidamente» l’accordo operativo tra Frontex e la missione Eubam in Libia; «intensificare la cooperazione» di Frontex con Eucap Sahel Niger; «consolidare la cooperazione» con il Niger; «coordinare gli sforzi diplomatici» nei confronti dei Paesi terzi nei quali rimpatriare i migranti; predisporre «operazioni di rimpatrio rapide e mirate» effettuate da Frontex; «accelerare l’attivazione» della partnership per i talenti con Tunisia, Egitto e Bangladesh; «aumentare la cooperazione» tra gli Stati membri nello scambio di informazioni.

I paletti alle Ong: Frontex incaricata di occuparsi delle linee guida

Fra le azioni che la Commissione Ue vuole intraprendere c’è, poi, il rilancio del meccanismo volontario di solidarietà per ricollocare i migranti, rispetto al quale Bruxelles invita gli Stati membri ad affrontare «le strozzature finora individuate, migliorando la flessibilità, razionalizzando i processi e attuando il finanziamento di misure alternative». Inoltre, Frontex condurrà una «valutazione» della situazione nel Mediterraneo Centrale, per «identificare le necessità» di supporto attraverso «operazioni congiunte»; «promuovere il dialogo» tra gli Stati rivieraschi del Mediterraneo; «promuovere le discussioni» nell’Organizzazione Marittima Internazionale, (l’Imo, l’agenzia dell’Onu che si occupa di sicurezza della navigazione, ndr) sul «bisogno» di un «quadro specifico e linee guida per le imbarcazioni che hanno un particolare focus sulle attività di ricerca e soccorso, in particolare alla luce degli sviluppi nel contesto europeo». Insomma sulle Ong, che a quanto pare non potranno più fare come vogliono.

Piantedosi: «Nel piano Ue sui migranti recepite importanti questioni poste dal governo»

Il piano Ue è stato accolto con soddisfazione dal ministro Piantedosi, che ha riconosciuto come accolga temi e prospettive dell’Italia. «In particolare – ha sottolineato – mi riferisco alla condivisione dell’esigenza di una più intensa cooperazione con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori, anche attraverso la realizzazione di specifici programmi europei di investimenti su quei territori». Per il ministro, inoltre, «molto significativo» è «il riferimento a una implementazione del meccanismo di solidarietà», che attualmente ha dato «risultati assolutamente insufficienti», e «altrettanto importante» è l’aspetto relativo a «un maggiore coordinamento delle attività di ricerca e soccorso nelle aree Sar, che prevede, come da tempo richiesto dall’Italia, un ruolo anche per gli Stati di bandiera». «Sono convinto – ha concluso Piantedosi – che si tratti di una valida traccia di lavoro comune e opereremo già a partire dalla riunione di venerdì prossimo per ogni ulteriore arricchimento del piano di azione europeo».

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