Ischia: De Luca tuona contro l’abusivismo di necessità. Nel 2017 lo difese con una legge

28 Nov 2022 12:36 - di Francesca De Ambra
De Luca

Mancava solo il governatore Vincenzo De Luca nella tragedia di Ischia. Puntuale, è arrivato sulla scena del disastro con tempismo eccezionale e armato di una delle sue frasi a effetto: «Non esiste l’abusivismo di necessità». Bene, bravo, bis. Peccato solo che non sempre l’abbia pensata così. Sicuro: quando di mezzo c’è Vicienzo O’ Sceriffo, più che il testo, conta il contesto. E più dell’elenco dei disastri conta il calendario. E se questo segna che è tempo di elezioni, il governatore vi si adegua con superba elasticità. Disse infatti tutt’altra cosa – correva l’anno 2015 e De Luca correva per la poltrona di governatore della Campania – in quel di San Cipriano d’Aversa, nel Casertano, paesone di camorra e di abusivismo edilizio. Siamo in territorio casalese e qui di piani regolatori neppure l’ombra.

De Luca bifronte

In compenso, spuntano case come funghi, per dire che anche qui – come a Casamicciola – il fenomeno è particolarmente diffuso. E sentito. Non stupisce perciò che l’allora candidato del Pd alla Regione decidesse di affrontare il toro per le corna, seppur da una prospettiva opposta a quella ostentata di fronte alla tragedia ischitana. Il De Luca “sanciprianese” pronunciò infatti parole molto diverse. Noi le abbiamo prese paro paro dal sito Giornalettismo in un servizio a firma Donato De Sena del 15 marzo del 2015.

Quando invocava il «buonsenso»

Eccole: «Escludo dalla possibilità di sanatoria due categorie di abusivi: quelli che determinano problemi di pubblica incolumità e quelli che hanno recato un danno ambientale insostenibile. Ma tutto il resto dev’essere sanato. Stiamo parlando del 95% delle situazioni. Si fa un piano di zona come Comune, si regolarizzano le situazioni, il Comune ci guadagna perché si fa pagare la Bucalossi, le famiglie trovano serenità. Quando ho fatto questo ragionamento anche con gli altri candidati…  uno scandalo. Allora ho fatto due osservazioni: tu sei in grado di demolire 80mila alloggi (tante sono le ordinanze di abbattimento nell’intera Campania, ndr)? E dove portate il materiale di risulta delle demolizioni? Facciamola finita, quando hai un problema che riguarda 80mila famiglie devi ragionare con il buonsenso».

La denuncia di Bonelli

Insomma, sette anni fa, di fatto De Luca giustificava l’abusivismo di necessità, tanto è vero che voleva sanarlo. Mentre oggi dice che non esiste. E che tale fosse il suo obiettivo è radicata convinzione anche di Angelo Bonelli. Su Repubblica.it del 27 settembre del 2017 , il portavoce di Europa Verde fece le pulci alla legge regionale della Campania n. 19/2017 (poi impugnata dal governo e rimasta lettera morta), equivoca sin dal titolo dell’articolo 2 “Linee guida per le misure alternative alle demolizioni d’immobili abusivi“. Una normativa, sottolineò, che «introduce per la prima volta l’abuso di necessità». Del resto, scrisse ancora Bonelli, «De Luca ha fatto campagna elettorale nei territori campani annunciando una proposta di legge che prevedeva per l’appunto l’abuso di necessità per fermare le ruspe». Ogni commento sarebbe superfluo. Giù il sipario!

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