“Il Pd sarà il primo partito con una donna leader”: il delirio di Maurizio De Giovanni, “saggio” di Letta

28 Nov 2022 11:18 - di Antonio Marras

Il grande scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, fino a ieri paladino dell’ex sindaco De Magistris con il quale duettava in eventi pubblici, a quanto pare l’ultima volta (ma solo l’ultima volta, eh) che è andato a votare ha scelto il Pd. Quanto basta per arruolarlo in “Rifondazione Piddina“. Qualcuno deve averlo detto a Enrico Letta, che lo ha scelto come “saggio” e in quanto saggio, quindi illuminato, elegante, lungimirante, l’autore dei “Bastardi di Pizzofalcone” ha dato subito a Giorgia Meloni del “maschio maschilista, politicamente”, così, giusto come antipasto. E meno male che questi sarebbero i “saggi” arruolati dal Pd, figuriamoci gli sprovveduti…

La Meloni nel mirino di Maurizio De Giovanni, che vuole donne “diverse”…

“Sono uno degli ottantasette. Gli ottantasette che devono indicare la via della resurrezione al partito sconfitto. Mi ci metto di buzzo buono, nel senso che – se ho capito bene – il nostro compito è redigere il manifesto programmatico, una carta dei valori imprescindibili. Indicherete la via della speranza e della salvezza. Le dico le tre regole a cui tengo e che farò mettere a verbale. Le tre condizioni per essere il bravo militante del Pd. Si indica una rotta e si propone a chi aderisce di accettarla. Altrimenti fuori. Oggi è un casino. Tutti salgono a bordo con intenzioni parecchio confuse, spesso contraddittorie. Si crea quel che chiamo il luogo dei malintesi, il partito dei fraintendimenti. La congrega degli uni e dei loro opposti. Bisogna far pulizia, essere rigorosi e illustrare l’obiettivo che si vuol raggiungere…”, è l’incipit dell’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano da Maurizio De Giovanni, che nello stesso giorno si esibisce anche sul tema della strage di Ischia su altri giornali, casualmente nei giorni in cui è alle prese con la promozione del suo ultimo romanzo che casualmente esce domani.

Lo scrittore e la leadership femminile: “Il Pd sarà il primo partito…”

Il futuro leader del Pd? Deve essere una donna, è lapidario, De Giovanni. “E il Pd dev’ essere il primo partito ad avere una leadership compiutamente femminile…”. Perfino il compiacente giornalista che pende dalle penne dello scrittore si mostra sorpreso e non nasconde un certo imbarazzo. “Il Pd sarebbe il secondo partito rosa. Dimentica Giorgia Meloni….”, gli fa notare il giornalista.

Ma qui inizia la gag comica di De Giovanni e viene il sospetto che il duetto sia stato provato prima, nei camerini del Fatto. “Politicamente lei è un maschio. Le sue idee sono convintamente maschiliste. Le sue politiche non hanno nulla di femminile. Meloni è una donna ma ha la testa di un uomo, ha gli stessi vizi del potere nostri, anche le nostre furbizie. Lei è come la Le Pen: una donna che declina al maschile ogni soluzione. Invece io penso che la politica abbia bisogno di un tratto autenticamente femminile…”. Ah ecco, la barzelletta prevedeva che per ridere lui dovesse spiegare che FdI e la Meloni sono maschilisti, mentre il Pd, al contrario… Magari con Bonaccini con i boccoli biondi alla Shirley Temple su consigli dei “saggi”…

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