Il giallo nel giallo dei due cacciatori morti: trova il corpo del giovane nel bosco e 24 ore dopo si suicida

2 Nov 2022 21:08 - di Greta Paolucci
cacciatori

Un giallo nel giallo, quello che stringe in una morsa di dolore e sgomento, la comunità sotto choc di Celledizzo, frazione del comune di Pejo. Due tragedie a meno di 24 ore di distanza l’una dall’altra hanno travolto due famiglie e profondamente turbato tutti quelli che, in quella porzione della provincia autonoma di Trento, conoscevano le vittime. E un mistero che ruota attorno alla morte di due cacciatori: il primo, il 24enne Massimiliano Lucietti, un vigile del fuoco volontario colpito da un colpo di fucile da caccia e su cui, in un primo momento, gli inquirenti al lavoro sul caso avevano ipotizzato il suicidio. Il secondo, Maurizio Gionta, un forestale in pensione di 59 anni, che dopo il rinvenimento del corpo del giovane, si è tolto la vita lasciando un biglietto: «Non attribuitemi colpe che non ho».

Il giallo dei due cacciatori trovati morti in 24 ore

Un mistero nel mistero su cui nelle ultime ore investigazioni scientifiche (con esami balistici) e referto autoptico hanno cominciato a fare chiarezza.  Sul decesso di Lucietti, infatti, gli inquirenti hanno potuto accertare che il colpo mortale è stato sparato da una distanza di almeno mezzo metro (ma potrebbe essere anche di più). E che il foro d’entrata del proiettile è sulla nuca. Mentre quello di uscita sul collo. Segni evidenti che portano ad escludere che il 24enne possa essersi sparato da solo. Nelle indagini sulla morte di Gionta, allora, si riparte da questa consapevolezza: il giovane rinvenuto privo di vita dal 59enne è stato ucciso.

I due cacciatori morti, gli inquirenti: il giovane Lucietti è stato ucciso

Era stato proprio l’uomo, la cui moglie aveva denunciato la scomparsa non vedendolo rientrare a casa, a segnalare il corpo di Lucietti. Gli investigatori lo avevano sentito come persona informata sui fatti, ma non era indagato. E su di lui non c’erano sospetti. Eppure, nel giro di poche ore, carabinieri, vigili del fuoco volontari e uomini del soccorso alpino, lo hanno trovato esanime nei boschi sopra Celledizzo. In una in una zona diversa rispetto a quella del rinvenimento del primo corpo. Al momento, stabilire se via sia un legame tra i due decessi. Ma di sicuro gli inquirenti al lavoro sul caso stanno vagliando tutti gli elementi che possano collegare i due fatti.

Poche ore dopo rinvenuto privo di vita anche il 59enne Gionta

La Procura di Trento, intanto – come spiega tra gli altri il Quotidiano Nazionale – ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e attende il responso dell’autopsia sul corpo di Lucietti. Come pure degli esami balistici sulle armi sequestrate. «Contribuiranno a stabilire se vi sia un legame tra i due decessi, come sembra. Sarà dirimente individuare l’arma che ha sparato al 24enne, dirà chi ha aperto il fuoco e se lo ha fatto intenzionalmente» scrive il quotidiano. Certo è che che tutta la vicenda è avvolta in un alone di mistero che offusca cause e spiegazioni di una doppia tragedia.

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