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Covid, Pregliasco ancora allarmista: «A Natale più rischi, piano con gli inviti delle feste»

Cronaca - di Giorgia Castelli - 21 Novembre 2022 - AGGIORNATO 21 Novembre 2022 alle 20:32

Cerberus sotto l’albero a Natale? Per il virologo Fabrizio Pregliasco non è da escludere né da sottovalutare questo rischio, se si considera che «la risalita dei casi Covid è già iniziata» e le nuove sottovarianti premono, con la famiglia BQ.1 (quella della sottovariante di Omicron 5 battezzata sui social Cerberus) già al 30%. Manca un mese e qualche giorno al 24 dicembre, le barriere anti Sars-CoV-2 sono abbassate al momento. Come affrontare le feste in arrivo e i momenti conviviali ad elevato mix sociale che ci aspettano? Il docente di Igiene dell’università Statale di Milano cita fra gli strumenti da valutare: vaccini, mascherine, attenzione all’eccesso di folla alle riunioni di famiglia e fra amici.

Pregliasco: «Le persone fragili possono avere effetti pesanti»

«È chiaro – evidenzia all’Adnkronos Salute – che nell’inverno i viaggi e baci e abbracci hanno sempre rappresentato un momento» un po’ critico dal punto di vista “infettivo”, in cui – oltre a scambiarsi affetto – il rischio è di condividere anche qualche invisibile ospite sgradito. «Non è facile dare indicazioni specifiche sul Natale – sottolinea Pregliasco – però davvero occorre ricordare che le persone fragili ancora possono avere effetti pesanti» da Covid «e quindi preserviamole, in termini di utilizzo delle mascherine e di esecuzione della quarta dose. E magari limitando un po’ il numero delle persone» nei ritrovi festivi, ai pranzi o ai cenoni.

I test pre-incontri

I test pre-incontri vanno considerati? «I tamponi nell’immediatezza non è detto che servano più di tanto, per via della presenza dei falsi negativi – osserva il virologo – Lo sappiamo e lo abbiamo visto anche dal Grande fratello», dove nonostante i controlli costanti sono stati registrati diversi positivi. «Quindi è più un aspetto di prevenzione attenta» che può fare la differenza, «e possibilmente i partecipanti anche loro che siano vaccinati. Sarà veramente difficile – ammette – Perché quelle disposizioni date già erano indicazioni pure nei momenti più pesanti. Oggi ancor di più».

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