Arriva lo Ius soli onorario: l’ “ideona” surreale del sindaco di Bologna per riproporre un po’ di fuffa

22 Nov 2022 13:32 - di Gabriele Alberti
Ius soli Bologna

Ed ecco a voi lo ius soli onorario. Non sono bastati la batosta elettorale e i sondaggi sanguinosi che ormai vedono il Pd terzo partito , surclassato dal m5S. La genialata – si fa per dire- del sindaco di Bologna Matteo Lepore fa parte di un programma ideologico totalmente scollato dalla realtà. Una battaglia che in questo preciso frangente storico politico agli elettori non interessa. A livello nazionale, Enrico Letta ha portato avanti una campagna elettorale basata sullo ius scholae e sulle politiche pro-immigrazione. Nell’anno in cui l’Italia assiste a un incremento esponenziale degli arrivi. E come si è visto, il risultato non è stato un granché…. Ora, a livello locale, a riproporre  l’ennesima misura  ideologica è il sindaco di Bologna.

Il sindaco Lepore: “lo Ius soli alla bolognese”

In un’intervista a Repubblica il primo cittadino ha spiegato cosa ha in mente. «Abbiamo messo nello statuto del Comune lo Ius soli alla bolognese per dire ai ragazzi: siete cittadini fin dal primo giorno. Se nascete qui oppure se avete fatto un percorso di studi. Sono 11 mila i ragazzi che hanno diritto alla cittadinanza onoraria, con i primi mille facciamo una grande festa». Ma si tratta di una mera misura propagandistica, simbolica, visto che i giovani che nascono o che vivono in una città, e che lì frequentano la scuola, sono già parte di quella comunità. Avere la cittadinanza fa parte di un iter prettamente burocratico che  per molti giovanissimi non è prioritario, in quanto la loro vita scolastica e non solo non è limitata. “Tanto meno lo è un procedimento simbolico, che ha il solo scopo della propaganda politica e che non ha ripercussioni sulla vita reale dei ragazzi” commenta il Giornale.

L’iniziativa surreale del sindaco di Bologna: lo Ius soli onorario”

Sarà per farsi notare mentre gli italiani stanno giocando un’altra partita economica molto più delicata. Dice il primo cittadino di Bologna: “I ragazzi entrano a far parte di una città in cui la cultura della solidarietà è predominante; la cura delle relazioni è elemento vitale; l’enzima che rende bolognesi tutti gli studenti che arrivano ogni anno per frequentare l’università. I ragazzi sono parte dell’arco che sorregge il nostro portico”.  Dunque si è sconfessato da solo, ammettendo che esiste già in città “l’enzima che rende bolognesi”; per il fatto di aver frequentato l’ateneo della città. Dunque lo  “ius soli onorario” non è altro che uno strumento propagandistico per gettare un po’ di fumo negli occhi ai cittadini.  Lo celebrerà – ha dichiarato il sindaco di Bologna – durante una grande festa cittadina. Appunto, niente più di una manifestazione ideologica, visto che lo Ius soli onorario non ha alcun riconoscimento legale. Come prendere in giro la gente.

 

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