«Vi prego aiutatemi»: le lacrime di Alessia Piperno, trentenne romana arrestata in Iran

3 Ott 2022 8:39 - di Sara De Vico

«Mi hanno arrestato, sono in un carcere a Teheran. Vi prego aiutatemi”. Sono le poche parole  che Alessia Piperno, romana, trent’anni, è riuscita a dire per telefono piangendo ai suoi genitori. Dopo quattro giorni di silenzio assoluto. “Sto bene, ma qui ci sono persone che dicono di essere dentro da mesi e senza un motivo. Temo di non uscire più, aiutatemi”.

Angoscia per Alessia Piperno arrestata in Iran

I genitori si sono precipitati a informare la Farnesina, che insieme all’ambasciata italiana a Teheran. Nella capitale iraniana le prigioni sono molte e finora non è stato possibile individuare in quale carcere si trovi Alessia Piperno. Secondo le ricostruzioni la ragazza sarebbe stata arrestata il giorno del suo compleanno, mercoledì scorso. “Era contenta. Stava aspettando che anche i suoi amici uscissero dalle loro camere in ostello per andare tutti insieme a festeggiare in un pic-nic”, racconta il papà Alberto. Che a Roma, nella zona di Colli Albani, è titolare della storica libreria Di libro in libro. Da quella mattina i genitori non hanno più avuto notizie. Anche le chat di Alessia restano ferme a mezzogiorno di mercoledì.

Scomparsa da mercoledì, il giorno del suo compleanno

Inizialmente non si preoccupano pensano che le linee siano ferme per le rivolte che stanno infiammando l’Iran dopo la morte di Mahsa Amini (la ragazza arrestata per non aver indossato correttamente il velo)  e Hadish Najafi, massacrata e uccise dal regime. Ma quella telefonata ha smentito le speranze. Appassionata di viaggi, Alessia è in giro per il mondo da sei anni, tornando a Roma di tanto in tanto.  Era in Iran da due mesi e stava aspettando di potere rientrare in Pakistan. Ha vissuto in molti paesi, Australia, in Islanda,  Panama, Nicaragua. Grazie a una  piattaforma americana lavorava come freelance per l’organizzazione di viaggi e segreterie a distanza.

L’appello via social dei familiari di Alessia Piperno

I familiari hanno lanciata un appello via social. “Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’Ambasciata italiana a Teheran. Ma ancora non sappiamo niente, Neanche il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno muovendo. E noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice vi prego, aiutatemi. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci”. Sulla vicenda non si ha nessuna conferma ufficiale. Il post del padre è stato poi rimosso dall’account, dopo essere stato più volte condiviso sul social Il papà racconta che Alessia è animata dalla voglia di conoscere culture e popoli, adora viaggiare, ma non è una spericolata. “Non tocca alcolici o, peggio, droghe. Per questo, a maggior ragione, non sappiamo spiegarci che cosa le sia successo”.

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