Pd, fronda anti-Gualtieri in Campidoglio: in 5 chiedono la verifica della giunta

11 Ott 2022 13:31 - di Redazione
Gualtieri

L’etichetta di “frondisti” a loro non piace per niente, ma difficilmente ne potranno trovare un’altra ora che hanno chiesto la verifica sullo stato di salute della giunta Gualtieri. Tempi sempre più difficili per il Pd, costretto da ieri a a dare priorità massima alla pratica del Campidoglio ora che 5 consiglieri su 18 hanno rotto gli indugi per passare all’attacco. Il sottogruppo – Yuri Trombetti, Antonella Melito, Antonio Stampete, Carla Fermariello e Cristina Michetelli, che fa parte anche della direzione nazionale – si sono dati appuntamento ieri in una sala di Piazza Bologna e lì, davanti a un centinaio di militanti, hanno srotolato il loro cahier de doléance all’indirizzo del sindaco Gualtieri.

Si spacca il gruppo Pd al Comune di Roma

Nulla di personale, s’intende, ma un lungo elenco di cose che, almeno a detta dei frondisti, non vanno. Considerano l’amministrazione capitolina troppo “seduta“, nel senso di poco dinamica e molto attendista. «Dobbiamo essere più radical e meno chic», ha esortato uno degli intervenuti. E dire che i 18 si erano riuniti solo pochi giorni fa senza far registrare alcun divisione. Sembrava calma piatta e invece era caos calmo, reso  ancor più ingarbugliato dall’elezione in Parlamento del segretario capitolino Andrea Casu. I cinque non ne hanno chiesto le dimissioni, ma qualcosa che ci va molto vicino.

I frondisti: «Gualtieri troppo “seduto”»

Del resto, come si potrebbe parlare di congresso a poche settimane dall’incontro di Gualtieri con la città e a pochi mesi dalle elezioni regionali? Un appuntamento che per il Pd è una sorta di ultima spiaggia. Una nuova batosta dopo quella nazionale potrebbe infatti condurre irreversibilmente i dem in un vicolo cieco. Ma le fibrillazioni in atto a livello romano rendono ora più difficile un approfondimento sereno sul da farsi. Certamente, non mancheranno distinguo e polemiche sulle alleanze. I cinque frondisti puntano tutto sul rapporto con il M5S, a loro avviso «troppo criminalizzato» nel corso della recente campagna elettorale. Ma ora l’interrogativo è un altro e molto più impellente: quanti altri consiglieri comunali aderiranno alla fronda anti- Gualtieri?

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