Napoli, sesso negli uffici comunali e soldi in cambio di appalti: cosa è accaduto a Scisciano

10 Ott 2022 9:53 - di Paolo Sturaro
sesso soldi

Sesso e soldi per agevolare permessi e ottenere appalti. Una donna avrebbe ottenuto un appalto per la pulizia delle strade cittadine in cambio di una prestazione sessuale, consumata proprio all’interno degli uffici comunali È lo scenario emerso a Scisciano (Napoli) dalle indagini coordinate dalla Procura di Nola e svolte dai carabinieri della stazione di San Vitaliano. Alla fine dell’inchiesta, l’esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Nola nei confronti di 13 indagati. Sono gravemente indiziati, a vario titolo, di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso in atto pubblico. L’ordinanza dispone gli arresti domiciliari per l’attuale responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Scisciano e per il suo predecessore, oggi dipendente dell’Arpa Campania. Ulteriori 9 indagati, tra cui un consigliere comunale, sono stati destinatari della misura del divieto di dimora nella provincia di Napoli. Invece, a due indagati è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Sesso e soldi, il sopralluogo nel cantiere edile

L’indagine è nata in seguito a un sopralluogo in un cantiere edile a Scisciano per l’esecuzione di opere che il personale in servizio presso il competente Ufficio Tecnico aveva autorizzato col rilascio di un permesso di costruire illegittimo. Il titolo edilizio aveva ad oggetto il mutamento di destinazione d’uso (da agricolo a civile abitazione) di un immobile di fatto inesistente, rilasciato in violazione delle disposizioni della legge regionale sul piano casa. Sono state così scoperte le modalità illecite con cui il personale dell’Ufficio tecnico di Scisciano avrebbe gestito il rilascio di titoli edilizi e l’affidamento di appalti pubblici secondo dinamiche clientelari.

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