L’Anpi batte cassa: «Chiederemo fondi alla Ue per una rete internazionale antifascista»

12 Ott 2022 10:04 - di Giovanni Pasero
ANPI

Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi, è in particolare fermento operativo. Da una parte le posizioni “pacifinte” sulla guerra in Ucraina che assomigliano tanto quelle del suo mentore Armando Cossutta, che con Mosca era legato da un rapporto molto solido. Dall’altra, l’anniversario del centenario della marcia su Roma, che è diventato un’occasione per organizzare dibattiti eventi dei nuovi partigiani e chiedere altri fondi.

Pagliarulo vuole i soldi dalla Ue

Una richiesta sollevata durante la tavola rotonda intitolata “Una rete internazionale antifascista per lavoro, diritti e democrazia”, tenuta nella sede della Cgil. Come ricostruisce Libero, «l’intervento di Pagliarulo, di per sé è un pot-pourri sul pericolo fascismo che mischia neoconservatori americani e autocrati illiberali, tutto e il suo contrario. Alla fine però, quando si tratta di battere cassa, il pippone si fa molto più stringente: “Concludo sostenendo sia l’opportunità della nascita di un osservatorio continentale sulle dinamiche delle organizzazioni di estrema destra (ovviamente non di estrema sinistra, sia mai che gli autoritarismi e le loro vittime siano uguali) sia la costruzione di percorsi formativi per sindacati e delegati». A tal fine, «sarà bene verificare la possibilità di usufruire di finanziamenti europei tramite l’Agenzia per i diritti fondamentali che è strumento della Commissione Europea». E uno dice: soldi, per quanto strabici e unilaterali, contro l’estremismo, ben venga».

Per l’Anpi è fascista chi declina “Dio, Patria e Famiglia”

Ma che cosa intendono per “estrema destra” Pagliarulo e i suoi sodali dell’Anpi? Udite udite: «Ciò che in qualche modo accomuna questa composita realtà è uno slogan che in Italia si declina così: Dio, Patria e Famiglia». Cita espressamente il motto di origine mazzianiana (quindi repubblicano-risorgimentale, non fascista, se ne facciano una ragione le anime belle) più volte rivendicato da Giorgia Meloni, anche nell’ultima campagna elettorale, quindi scomoda direttamente l’impianto programmatico e valoriale del partito votato da più di un quarto degli elettori.

Insomma, secondo Libero, «pensa a Fratelli d’Italia, Pagliarulo, quando chiede agli euroburocrati quattrini concreti per combattere il fascismo immaginario, e lo fa con invidiabile sprezzo del ridicolo. Per lui e per i partigiani dell’aperitivo, fascista non è chi vorrebbe instaurare oggi una dittatura analoga a quella mussoliniana (quindi lo zerovirgola di italiani), ma chi non la pensa come loro rispetto al dogma immigrazionista, al dogma arcobaleno, al dogma laicista (che è l’opposto di laico). E lo dice chiaramente: «Tali forze sostengono, in forme diverse a seconda della storia di ciascun Paese, elementi identitari tradizionali come la nazione, la religione, l’orientamento sessuale». Insomma, chi non vota il ddl Zan è fascista e va perseguito, monitorato: a spese della Ue, s’intende.

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