La Bielorussia invia le truppe al confine. L’accusa (scusa) di Minsk: la Nato ci vuole attaccare
Nel momento peggiore possibile, la Bielorussia decide di scendere in campo e di arruolarsi con Mosca. Il presidente Lukashenko schiera le truppe al confine e serra i ranghi con l’esercito russo. Un’evoluzione sospettata e ipotizzata da tempo, ma che oggi Minsk spiega (e prova a giustificare) in virtù di una pesante accusa rivolta alla Nato a altri Paesi europei: «Ci vogliono aggredire» – ha tuonato il leader bielorusso – valutando anche la possibilità di «un attacco nucleare».
Ucraina, la Bielorussia schiera le truppe al confine
Nel giorno in cui anche Kiev è tornata pesantemente sotto attacco. Proprio quando non si contano più le città ucraine bombardate e colpite al cuore, da missili e bombe russe che mirano su obiettivi civili. In un momento tra i più drammatici che la sanguinosa storia di questa guerra racconti. Un tragico momento, che lo stesso Zelensky descrive come un contesto in cui i «terroristi russi usano decine di missili iraniani Shahid per due obiettivi. Colpire le ”strutture energetiche”, perché vogliono panico e caos, distruggendo anche il nostro sistema energetico. E centrare le persone. Tanto che i russi hanno scelto fase d’attacco e obiettivi appositamente, per causare il maggior danno possibile».
«Un raggruppamento regionale della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia»
Ecco, in un momento come questo, la Bielorussia passa al contrattacco e, con l’accusa-scusa di temere un attacco della Nato, avvia manovre per lo schieramento di «un gruppo regionale congiunto di truppe», d’accordo con la Russia, al confine con l’Ucraina. Tutto su decisione del presidente russo Vladimir Putin e di quello bielorusso Alexander Lukashenko. E tutto giustificato dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko, citato dalla Ria Novosti, in una giornata caratterizzata da incontri con i vertici militari, asserendo: «In relazione all’aggravamento della situazione ai confini occidentali dello Stato dell’Unione, abbiamo deciso di schierare un raggruppamento regionale della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia».
La Bielorussia sta con Mosca e accusa: «Nato e Paesi europei ci vogliono attaccare»
«La base di questo raggruppamento, l’ho sempre detto, è l’esercito» ha proseguito il presidente da Minsk. «Le forze armate della Repubblica di Bielorussia. Devo informarvi che la formazione di questo raggruppamento è iniziata», ha aggiunto Lukashenko, denunciando contestualmente che la Nato e altri Paesi europei stanno valutando la possibilità di lanciare un’aggressione contro la Bielorussia. «In Occidente c’è la convinzione diffusa che l’esercito bielorusso parteciperà in modo diretto all’operazione militare speciale sul territorio dell’Ucraina. Dopo aver creduto a queste teorie, la leadership politico-militare dell’Alleanza Atlantica e un certo numero di Paesi europei sta già valutando apertamente le opzioni per una possibile aggressione contro il nostro Paese. Fino a un attacco nucleare», è la pesante accusa del presidente bielorusso.
Ue: «Lukashenko non prenda parte alla brutale aggressione della Russia»
Un’accusa che L’Europa ha prontamente rispedito al mittente. E i risposta alla quale Peter Stano, portavoce di Josep Borrell, Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, ha ribattuto fermamente: «Alexander Lukashenko non permetta che il suo territorio venga usato come piattaforma di lancio per missili contro l’Ucraina». E «non prenda parte alla brutale aggressione portata avanti dalla Russia». Concludendo a stretto giro: «Gli attacchi della Russia contro i civili in Ucraina si configurano come «crimini di guerra». Orrori di cui i responsabili «dovranno rendere conto»…