Crisanti chiede indennità da senatore e stipendio da primario. L’Ospedale lo gela: non è etico

28 Ott 2022 16:59 - di Davide Ventola
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Non si placano le polemiche sull’annuncio del virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova e ora senatore del Partito democratico, che intende rinunciare allo stipendio da parlamentare per tenersi quello da medico. Un motivo da lui spiegato, come prettamente economico. “Una questione di contributi previdenziali, di continuità nel versamento – dice a Repubblica – Me l’hanno consigliato in Senato. Del resto lo fanno molti magistrati”, sottolinea, assicurando che, rispetto agli 11-14mila euro dello stipendio da senatore, il salario di partenza “non cambia molto come importo, ma per la pensione conveniva. E’ una cosa consentita dalla legge”.

Crisanti, eletto col Pd: la legge mi consente di mantenere lo stipendio da 11mila euro al mese senza lavorare

Alla domanda sul suo reddito annuo di 203mila euro, Crisanti risponde: “Ricopro una posizione apicale sia all’Università che in Azienda ospedaliera. La mia classe di stipendio è elevata perché fui chiamato come professore di “chiara fama”. Poi ho l’indennità di direzione di Dipartimento, di Unità complessa e di Malattie infettive. La somma è interessante, ma non sono stato lì a contare le centinaia di euro. È solo una questione legata alla pensione”, ribadisce. Ma al reddito annuo si aggiungono 30mila euro di rimborsi da parlamentare? “Sì, ne ho diritto”, puntualizza il virologo. E se c’è chi sostiene che la scelta di Crisanti dipende dal fatto che così non dovrà versare i contributi al Pd, replica sdegnato: “È una menzogna: il contributo lo verserò certamente, sia quello regionale che quello nazionale”.

Dal canto suo, l’Azienda ospedaliera di Padova ha replicato che “non erogherà compensi in assenza del lavoro del professor Crisanti”. Lui non l’ha presa molto bene: “Io ho diritto a percepire lo stipendio che prendevo un mese fa. Non c’è discrezionalità. Poi, se a qualcuno scoccia, questo è un altro paio di maniche. Pensavano di liberarsi di me, si sbagliavano. La mia è un’aspettativa parlamentare e ha altre caratteristiche rispetto all’aspettativa comune”. Per Crisanti, il quale vanta un incarico anche all’Imperial College di Londra, “il problema è che qualcuno guarda sempre all’aspetto malizioso. Io ho fatto quello che mi è consentito fare. Sono ancora, a tutti gli effetti, un professore dell’Università di Padova e un dirigente dell’Azienda ospedaliera, piaccia o non piaccia”.

Il medico nel 2021 è stato in Ospedale meno di 12 giorni al mese

I rapporti tra le autorità sanitarie venete e Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia all’Università di Padova, oltre che docente di Parassitologia all’Imperial College di Londra sono tesi da parecchio tempo. «Nel 2021 la sua media mensile è stata di 11,8 giorni di lavoro in sede, per un totale di 142 giornate lavorative», aveva denunciato il direttore Giuseppe Dal Ben dell’Ospedale di Padova, nella relazione inviata al comitato di garanzia dell’ateneo padovano.

“No alla richiesta di Crisanti per ragioni di opportunità ed etica”

L’Azienda ospedaliera universitaria veneta ieri ha però risposto categoricamente a Crisanti: «Non verrà erogato alcun pagamento, a fronte della mancata attività dirigenziale e assistenziale, poiché il trattamento economico del docente in aspettativa è dovuto dall’amministrazione di appartenenza, l’Università degli Studi di Padova». In altre parole al direttore del laboratorio universitario di Microbiologia e Virologia è stato obiettato di non «garantire una effettiva attività in grado di erogare servizi ai pazienti», contestandogli inoltre «ragioni di opportunità ed etica».

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