Caro energia: mercato libero o tutelato? Quello che c’è da sapere per risparmiare sulle bollette

5 Ott 2022 14:49 - di Redazione
risparmiare bollette

Con l’esplosione del caro energia si riaffaccia una domanda ricorrente per i consumatori: è più conveniente il mercato tutelato o il mercato libero? Dunque, mentre da più parti ci si concentra sulle buone prassi per cercare di risparmiare sulle bollette, dalla diminuzione dei consumi a una più accorta manutenzione degli impianti, tanto per gas quanto per luce, c’è chi va a monte, ovvero al tipo di contratto in essere.

La permanenza del doppio regime

In particolare, un focus su questo aspetto è stato svolto dall’Adnkronos, che comunque ha ricordato come il doppio regime, introdotto nel 1999 con le liberalizzazioni del decreto Bersani, esisterà ancora per poco: per l’elettricità il mercato tutelato si chiuderà il 1 gennaio 2024, per il gas il 1 gennaio 2023.  Al momento, però, ricorda l’agenzia di stampa, c’è ancora poco più del 40% delle utenze legato al mercato tutelato.

La differenza tra mercato libero e mercato tutelato

La differenza tra le due modalità contrattuali sta nel modo in cui vengono stabiliti i costi del servizio: per il mercato tutelato valgono quelli stabiliti dal tariffario dell’Arera, l’Autorità per l’energia, che vengono aggiornati ogni tre mesi. Per il mercato libero, invece, le tariffe sono negoziate direttamente con il fornitore. In linea di massima queste ultime tendono a essere più basse di quelle del mercato tutelato, sebbene questa modalità comporti dei rischi.

Come risparmiare sulle bollette

A vigilare sul mercato libero è l’Antitrust e, come per altri settori, c’è sempre il rischio di incorrere in pratiche commerciali scorrette. Inoltre, c’è la necessità di considerare, in positivo e in negativo, i servizi e i prodotti aggiuntivi previsti nel mercato libero. Insomma, la possibilità di trarre vantaggio da questa opzione è molto condizionata dall’attenzione che il consumatore pone alle offerte. «Il risparmio in bolletta – si legge sul sito dell’Adnkronos – passa spesso per i contratti a prezzo fisso, che non viene modificato né in caso di rialzi improvvisi né nell’ipotesi, che sembra irreale oggi ma che si è verificata in passato, di ribassi di mercato. Come in ogni mercato aperto, le condizioni cambiano. E ne trae vantaggio solo chi ha la voglia, e la costanza, di cercare la tariffa migliore. Così come spesso si fa nel mercato della telefonia mobile».

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