Usa, rivolta dem contro i migranti trasferiti sull’isola dei Vip. E scatta anche la class action

21 Set 2022 15:37 - di Natalia Delfino
migranti usa

Ha suscitato un putiferio e una class action la decisione del governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, di trasferire alcuni migranti illegali sull’isola di Martha’s Vinyeard, una località esclusiva di fronte alla costa del Massachussets e molto cara a certi ricchi ambienti liberal, una sorta di Capalbio Usa. Dopo essere stati soccorsi dalle autorità locali e volontari dell’isola, i circa 50 migranti, per lo più venezuelani, sono stati trasferiti dell’agenzia per l’emergenza del Massachussets in una base militare a Cape Cod.

I governatori repubblicani si accodano alla Florida

Quale sia l’idea alla base della decisione lo ha spiegato la responsabile delle comunicazioni del governatore della Florida, Taryn Fenske: «Stati come il Massachusetts, New York e la California faciliteranno meglio l’accoglienza di queste persone che hanno invitato nel nostro Paese incentivando l’immigrazione illegale». Una iniziativa simile è stata poi assunta anche dal governatore dell’Arizona Doug Ducey e prima di lui dal governatore del Texas, Greg Abbott, che ha scelto come destinazione per i migranti arrivati illegalmente nel suo Stato Washington, New York e Chicago, tutte città a guida democratica e dichiarate o considerate “città santuario” dei migranti illegali, ovvero votate al loro supporto. In particolare nella Capitale, secondo quanto emerso, Abbott avrebbe fatto arrivare i migranti direttamente nei pressi della casa della vicepresidente Kamala Harris.

L’indignazione dei dem Usa e la class action dei migranti

Il caso, si diceva, ha sollevato un putiferio, con Hillary Clinton che ha parlato di «traffico di esseri umani» e lo stesso Joe Biden che ha accusato DeSantis, il quale è in predicato per una candidatura alla presidenza 2024, «di fare politica con gli esseri umani». E ora, dopo che uno sceriffo del Texas ha avviato un’indagine ipotizzando reati federali, si parla anche una causa collettiva intentata dai migranti contro il governatore della Florida, in quanto ispiratore di questa politica dei trasferimenti che, è la denuncia, sarebbero avvenuti con l’inganno reclutando i migranti davanti ai centri di accoglienza e promettendo loro benefit come buoni pasto per fast food. Ai migranti, inoltre, sarebbe stato assicurato che una volta arrivati in altri Stati avrebbero trovato lavoro, case, scuole per i figli o altro. Insomma, che i governi di quegli Stati pro-immigrazione sarebbero stati coerenti con la loro impostazione.

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