“Torna il Minculpop”, follia Montanari: usa il cristianesimo e le “marocchinate” per insultare FdI

19 Set 2022 9:03 - di Gabriele Alberti
Montanari fascismo

“Tira aria da Minculpop”. E’ Tommaso Montanari a bollare il programma di Fratelli d’Italia relativo alla cultura come “fascista” o nella migliore delle ipotesi “da destra dell’est europeo, tra Putin e Orbán“. Il rettore dell’Università per stranieri di Siena, noto alle cronache per il sue posizioni  negazioniste sulle foibe, dalle colonne del Fatto Quotidiano accusa il partito di Giorgia Meloni: vogliono cambiare “l’immaginario italiano”, scrive. Se la destra andasse al governo promuoverebbe, secondo Montanari, un‘”idea totalitaria” della cultura”. Da dove nasce questo delirio? Da due-tre punti che il docente estrapola dal programma e che stravolge  a modo suo.

Per Montanari valorizzare il Giubileo 2025 è “fascista”

Ha diviso le proposte di Fdi in tre parti. Definisce -per gentile concessione – la prima parte “da centro-destra liberista: alla Renzi, Calenda o Franceschini. Rassicurante e mainstream fin dal titolo renzianissmo: (“Cultura e bellezza, il nostro Rinascimento”). “Per noi la cultura è industria ed economia. Il Ministero della Cultura diventerà uno dei cardini strategici dell’azione di governo di Fratelli d’Italia”, cita Montanari dal programma:nella parte in cui si delineano principi come la riduzione della burocrazia, la collaborazione pubblico-privato e la valorizzazione del nostro patrimonio. Ma poi inizia il delirio. Dunque, l’idea di cultura veicolata da FdI sarebbe da Minculpop, quindi fascista, per i seguenti motivi: “per la retorica dell’identità cristiana, biecamente piegata a instrumentum regni: “Valorizzazione del Giubileo 2025 e di Roma Capitale della Cristianità».

Montanari contro FdI: “Bianchi cristiani contro neri musulmani”

Le motivazioni date da Montanari sono imbarazzanti: il partito della Meloni non esalta la Roma ” antica, carissima al fascismo. Ma la Roma cristiana che giustifichi le battaglie identitarie in difesa dei bianchi cristiani di oggi contro le “invasioni” dei neri musulmani”. Insomma, valorizzare il Giubileo 2025 secondo questa elucubrazione ci renderebbe simili ai “regimi attuali dell’Est”. Nella mente di Montanari il cristianesimo sarebbe pericoloso. Non solo. Il programma di FdI sarebbe inquinato dall’uso politico della storia, di una storia distorta, e vagamente grottesca” per via di questo passaggio: “Vanno difese e valorizzate le associazioni legate alle rievocazioni storiche; assieme a tutte quelle realtà capaci di promuovere il ‘futuro antico’ delle nostre città d’arte. La rievocazione rappresenta una risorsa preziosa per promuovere i territori e le tradizioni: un asset strategico per rendere attrattivi borghi e città, valorizzandone l’unicità. Potenzieremo l’Ufficio per i centenari d’interesse nazionale, coinvolgendo maggiormente le scuole. E ideando iniziative in grado di riaccendere, intorno al ricordo di un episodio storico, il senso di comunità; sulla scorta del successo che ha avuto il viaggio del treno del Milite Ignoto”. Commento di Montanari: “non si sa se piangere, o ridere”.

Ridicolo: Montanari accusa FdI di distruggere il calendario antifascista

Non si capisce bene dove trovi il ridicolo e il tragico in un concetto che esalta il nostro paesaggio culturale. Ma il livore e il pregiudizio di Montanari si esaltano quando gli tocchi la storia. Perché lui ritiene “la parte più francamente fascista” del programma la volontà di istituire ‘Giorno del Ricordo per le vittime delle Marocchinate’. La pietas per una pagina infame che ha travolto le donne italiane alla fine della Seconda Guerra mondiale diventa nella sua mente qualcosa di criminale: “distruzione revisionista del calendario repubblicano antifascista; introducendo date che servono a ribaltare il giudizio storico, e a parificare fascisti e antifascisti”.

Marocchinate, Montanari: “FdI sceglie nemici dalla pelle scura”

L’uso politico della storia va bene solo se consolida vulgate ufficiali. Non va bene se fa riemergere al ricordo pagine strappate e occultate. Su questa vicenda delle marocchinate, su cui pure tanti libri sono stati scritti, Montanari fa una costruzione mentale allucinante. Si tratterebbe infatti di “vittime di un piccolo gruppo di criminali annidato tra i liberatori”. Quindi di una storia minore. Ma la follia del ragionamento arriva quando scrive che l’idea di questa data rivelerebbe l’intenzione di scegliere “con cura un nemico dalla pelle scura. Le vittime dei (terribili, imperdonabili) stupri compiuti da membri delle truppe marocchine inquadrate nell’esercito francese vengono strumentalizzate per costruire nell’immaginario collettivo una figura di africano stupratore che sia facilmente spendibile nel presente”. Per cui Montanari lancia l’allarme: si tenterà di piegare “la cultura alla propaganda e al governo. Attenzione attenzione, un’era buia è alle porte: “Il Fus (Fondo unico per lo spettacolo, ndr) verrà rinominato Fondo per le Arti Nazionali”. Oddio: “A un secolo dalla marcia su Roma – chiosa Montanari-  il fascismo ritorna: speriamo solo in farsa”.

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