Steve Bannon alla sinistra: “Meloni è per Dio, patria e famiglia. Dove sta lo scandalo?”

27 Set 2022 16:17 - di Alessandra Parisi

“Meloni è per Dio, patria e famiglia. Tutto questo non mi sembra essere radicale”. Parola di Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump. Che, intervistato da una emittente Usa, nel suo podcast War Room, commenta da Oltreoceano le elezioni italiane. Il successo della leader di Fratelli d’Italia che si appresta a diventare la prima premier donna della storia tricolore. E la campagna di criminalizzazione degli ambienti progressisti.

Bannon: Dio, patria e famiglia, dove sta lo scandalo?

Dove sta lo scandalo nel trinomio mazziniano che ha fatto scattare dalla sedia Enrico Letta? Che ha spinto la sinistra a processare la ‘pericolosa’ leader della destra ‘estrema’, portabandiera, secondo la narrazione progressista, di tesi oscurantiste e passatiste. Per il leader del Pd, sconfessato dalle urne, quelle tre parole rappresentano la prova provata del maschilismo della Meloni. Incredibile ma vero, l’unica leader femminile del panorama politico italiano, che senza quote rosa ha scalato i vertici del partito, sarebbe un’icona dell’odiato sistema patriarcale. Per Roberto Saviano quelle tre paroline sono addirittura un ‘crimine’.

L’ex consigliere di Trump:”La sinistra è in confusione totale…”

Bannon, che nel 2018 fu ospite a Roma di Atreju,  sorride alle critiche della sinistra e degli ambienti che in campagna elettorale hanno dipinto la Meloni “anche più pericolosa dei fascisti”. “Sono in confusione totale”, ha detto lo stratega dell’ex presidente americano. Che della Meloni apprezza, non da oggi, la difesa nazionale contro l’espansione economica cinese e la difesa dell’Ucraina contro l’invasione russa. Quel trinomio, spauracchio della sinistra, rappresenta un cemento identitario in tempi di globalizzazione, migrazioni e multiculturalismo. “Questo la rende una nazionalista cristiana. Il peggiore dei fascisti, giusto?” ironizza.

La replica della Meloni alle accuse di Letta

Parole in libertà quelle di Letta. Alle quali l’interessata ha ampliamente replicato. Conservazione non è in contrasto con modernità. Il motto mazziniano – spiega la Meloni – significa difendere la propria identità nel rispetto delle diversità. La famiglia come nucleo della società, la patria come l’identità che ci lega. “Perché si dialoga a partire dalla consapevolezza di ciò che si è”. Anche l’identità religiosa è un pilastro, al di là della fede di ciascuno. “Significa ricordare nei valori cristiani è sintetizzata la nostra civiltà”, ribatte alla sinistra la leader di FdI, “compreso l’insegnamento della laicità dello Stato”.

 

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