Per Meloni bagno di folla a Bari. L’urlo finale: “Emiliano, guarda un po’ la Stalingrado d’Italia”

17 Set 2022 20:47 - di Redazione
Meloni Bari

Bagno di folla per Giorgia Meloni a Bari. Un’accoglienza calorosa e entusiasta tanto che alla fine del comizio la leader di FdI mostrando la piazza gremita grida: “Emiliano, guarda un po’ la Stalingrado d’Italia“. Così Meloni ha fatto riferimento a quanto detto dal presidente della Puglia secondo cui Bari sarebbe stata per la destra come Stalingrado durante la seconda guerra mondiale. Invece la città non ha fatto mancare partecipazione, sorrisi, applausi.

Meloni ha anche chiarito ai giornalisti: “Va bene tutto ma io la campagna elettorale la sto facendo in Italia, mi fate parlare tutto il giorno dell’Ungheria. Ma secondo lei mi devo candidare in Ungheria?“.  “La gente non ce la fa con le bollette – ha aggiunto – non ha il posto di lavoro, non sa che fare a scuola e sono tre giorni che parlo dell’Ungheria“, ha aggiunto. “Quando mi candiderò in Ungheria, risponderò sull’Ungheria. A Letta non gli andate a chiedere dell’Ungheria”.

Poi ha toccato tutti i temi su cui FdI ha insistito in questa campagna elettorale: andare avanti per il merito e non perché si ha la tessera del Pd, abolire il reddito di cittadinanza per non tenere i giovani sul divano e per aiutarli davvero a lavorare e a risollevare le sorti dell’Italia, aiutare il made in Italy. Si può fare ma non sarà facile: Giorgia Meloni ha sottolineato che FdI è cresciuta così tanto perché “io non accetto scorciatoie”. Perché – ha detto – per me la politica significa anche saper dire di no e non solo fare promesse.

Ha poi insistito sul tema della natalità. “E’ giusto incentivare la natalità, questo non è un inverno demografico è una glaciazione. Ma certo adesso la famiglia è un nemico… invece i figli sono la cosa più preziosa che abbiamo”. Poi ha affrontato l’argomento sicurezza. “La sicurezza non serve a chi è ricco e si può difendere con antifurti supercostosi. E’ precondizione di libertà per le persone comuni. Le ragazze devono poter attraversare un parco in pieno giorno senza paura di uno stupro. E l’immigrazione irregolare non aiuta la sicurezza, ma non si può dire se no sei razzista”.

Quindi ha passato in rassegna gli argomenti utilizzati dagli avversari contro di lei. “Dicono che non ho una classe dirigente adeguata? E’ vero – ha ironizzato – non ho un Toninelli, né una Azzoloina, né un Di Maio…”. E ha concluso: “Ma tanto più parlano contro di noi, più ci dipingono come mostri, più le piazze si riempiono di gente“. Italiani che non si fanno trattare da fessi.

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