Meloni, il centrodestra è coeso e solido. Le ricostruzioni su inciuci con la sinistra mi fanno sorridere…
Chiara, determinata, coerente: Giorgia Meloni, intervistata alla festa nazionale della Confederazione Aepi dal direttore dell’Adnkronos Gian Marco Chiocci, torna a ribadire punti del fermi del programma di Fdi, solidità dei rapporti tra gli alleati della coalizione di centrodestra, e fermezza degli obiettivi politici che si prefigge e che è quotidianamente chiamata spiegare a causa di una campagna elettorale avvelenata. Un lungo momento che, anziché di dibattito e confronto, si è trasformata in un’arena da dove i protagonisti della sinistra hanno lanciato insulti e minacce. L’ultimo vergognoso caso, ma solo in ordine cronologico: l’uscita di Emiliano sul palco di un comizio del Pd, con Letta plaudente, che evocava la Puglia presidio dem definita la Stalingrado del Belpaese, da cui far “sputare sangue” agli avversari…
Meloni a tutto campo in un’intervista all'”Adnkronos”
Avversari di centrodestra, naturalmente, la cui coalizione è solida e coesa. E su cui, nell’intervista all’Adnkronos, la Meloni rilancia con la schiettezza che contraddistingue la sua comunicazione: «Per quanto riguarda Salvini e Berlusconi mi sento assolutamente ottimista. Credo assolutamente che non ci saranno problemi. Ci può essere adesso qualche piccola polemica, ma siamo in campagna elettorale: è normale che ciascun partito cerchi di segnalare la sua diversità anche rispetto agli alleati. In una cornice, però, nella quale sappiamo che sulle grandi materie siamo tutti d’accordo. Il che è quello che fa la differenza tra noi e il campo avverso».
Meloni: quella di centrodestra una coalizione solida e coesa. Non c’è tempo per le scaramucce…
«Sia Berlusconi che Salvini – aggiunge infatti la leader di Fdi – che sono persone che la politica la conoscono bene, che amano questa Nazione, credo si rendano conto che se ci fosse un Governo di centrodestra noi avremmo una situazione molto complessa da gestire. E anche pochi amici per gestirla. Quindi non credo che ci si potrebbe dedicare a scaramucce tra di noi. Su questo sono lucida io, e sono certa siano lucidi anche loro». «Ovviamente – continua Meloni – se ci arriviamo noi il governo sarà politico, non fosse altro perché c’è una maggioranza chiara. Un programma chiaro. Una visione chiara. Ci sarà un presidente del Consiglio speriamo espressione della politica. E ci saranno ministri politici».
Meloni rivendica qualità e competenze della classe dirigente del centrodestra
Poi – prosegue in calce al ragionamento la Meloni – io voglio il meglio per questa Nazione. Noi siamo in una fase in cui non possiamo permetterci di immaginare una squadra di governo debole. Abbiamo una situazione nella quale dobbiamo produrre il meglio che questa nazione offra. Per cui, se ci saranno competenze, persone che magari hanno fatto un percorso meno politico del nostro, ma che sono le migliori per realizzare quella visione politica, non ho problemi e non mi faccio preclusioni di alcun genere».
«Dobbiamo trovare qualcosa di diverso rispetto a Toninelli…»
Un discorso, quello di Giorgia Meloni, in cui la presidente di Fratelli d’Italia torna a rivendicare qualità e competenza della classe dirigente di centrodestra. Anche dicendo: «Credo che Fratelli d’Italia e la coalizione di cui fa parte – sottolinea infatti ai microfoni dell’Adnkronos – abbiano una classe dirigente perfettamente adeguata, credo che in alcuni casi si possono sicuramente valutare personalità nel campo dei conservatori che non sono state elette. Questo lo valuteremo in un secondo momento sulla base dei risultati elettorali. Dobbiamo trovare qualcosa di diverso rispetto a Toninelli…».
«Da 10 anni dico: mai col Pd». Piuttosto Calenda, Pd e M5S dicano a quale maggioranza ambiscono
«Sono dieci anni che dico mai con il Pd, mi fanno molto sorridere queste ricostruzioni per cui Fratelli d’Italia starebbe lavorando in segreto ad un governo con il Pd. Qui si parte dal presupposto che comunque vadano le elezioni il Pd deve governare, lo vogliamo mettere in Costituzione che il Pd deve stare al governo?», ha poi continuato Meloni, aggiungendo: «Mi fa sorridere Calenda che dice se si vota il centrodestra si vota la Meloni se si vota per noi si vota Draghi: ma con quale maggioranza? Quindi Calenda ci sta dicendo che lui sta facendo la campagna elettorale contro il Pd e contro il Movimento 5 stelle e poi si rimetterebbe con il Pd e con il Movimento 5 stelle? Perché i numeri questo dicono, per cui bisogna essere chiari».
«Le ricostruzioni della stampa e degli avversari mi fanno molto sorridere…»
E ancora. «Perché questi sono giochetti che abbiamo già visto. Diteci con quale maggioranza vi rimettereste insieme, il Pd, i Cinquestelle, con chi sono disposti a governare». Non solo. Se c’è confusione nelle asserzioni degli avversari su alleanze e ipotesi di governo, altrettanta – se non di più – se ne fa sui media in merito alla posizione di Giorgia Meloni e sulle future ipotesi di governo. Tanto che lei stessa rileva: «Un giorno sono draghiana. Il giorno dopo sono fascista. Sono ricostruzioni fantasiose, tutti sanno chi siamo. Semplicemente Fratelli d’Italia e la sottoscritta sono molto diversi da come sono stati raccontati, e da come vengono etichettati ogni giorno».
Sulla campagna elettorale della sinistra al vetriolo
Rispetto alle minacce firmate anche Brigate Rosse «io storicamente non ho paura di niente, però sono francamente abbastanza innervosita, basita, di fronte alla irresponsabilità della classe dirigente di sinistra in questa campagna elettorale. Sono scioccata dal fatto che, mentre io per esempio sono stata linciata per mesi per aver alzato troppo la voce durante un comizio, qualche giorno fa il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, abbia detto durante un convegno, mentre Letta lo applaudiva convinto, che noi, indipendentemente da come finiranno le elezioni, dobbiamo «sputare sangue», e che la Puglia sarà la Stalingrado d’Italia», ha commentato Meloni.
Meloni: «Se gli italiani lo vorranno, sta per finire l’Italia nella quale la sinistra ha più diritti degli altri»
«Quando ho chiesto a Enrico Letta di prendere le distanze da queste parole – ha aggiunto la leader di Fdi – ha ritenuto di non farlo, quando è stato chiesto a Michele Emiliano, forse ha esagerato, ha detto di no. Si immagina cosa sarebbe accaduto se io avessi usato un’espressione del genere? Se gli italiani lo vorranno sta per finire l’Italia nella quale la sinistra ha più diritti degli altri. La stagione nella quale se sei di sinistra, se ha la tessera del Pd, pensi di avere più occasioni degli altri».
«Voglio un’Italia nella quale tutti abbiano le stesse occasioni e gli stessi diritti»
«Io voglio un’Italia nella quale tutti abbiano le stesse occasioni e gli stessi diritti e sono convinta che il nervosismo della sinistra dipenda esattamente da questo, dall’ipotesi che stia finendo il loro sistema di potere, per cui non sono preoccupata da quello che accadrà nei prossimi giorni, ma sono sicuramente abbastanza dispiaciuta – ha concluso – del fatto che la sinistra italiana abbia scelto in questa campagna elettorale di diventare un partito estremista».