Marocchinate, il dossier segreto su stupri di gruppo, uccisioni, saccheggi e violenze
Il fenomeno delle marocchinate non ha riguardato solo la provincia di Frosinone ma ha toccato quasi tutta l’Italia. È quanto viene dimostrato e documentato nel libro in tre volumi “Il dossier segreto dei crimini francesi – Le marocchinate”, scritto da Emiliano Ciotti, fondatore e presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate. Presenta documenti inediti su queste violenze e una mappatura dei crimini francesi in Italia.
Le marocchinate e il presunto appello del generale Juin
Con marocchinate, si legge nel testo, si intendono ‘«gli stupri di gruppo, le uccisioni, i saccheggi e le violenze di ogni genere perpetrate dalle truppe coloniali francesi (Cef), aggregate agli alleati, ai danni della popolazione italiana. Una drammatica pagina di storia italiana dimenticata da troppi anni». Il libro di Ciotti spiega appunto come si sia «cercato di contenere geograficamente questi crimini alla sola provincia di Frosinone e temporalmente al solo maggio 1944. Il tutto, «inventando di sana pianta anche un presunto appello scritto del generale Juin, comandante del -Corpo di Spedizione Francese- in Italia. Che avrebbe concesso 50 ore di libertà alle proprie truppe in cambio della conquista delle posizioni germaniche sul fronte di Cassino.
Con lo sbarco in Sicilia iniziarono le violenze
Le violenze dei magrebini francesi iniziano in realtà nel luglio del 1943 con lo sbarco in Sicilia. In particolare, nel terzo volume, riportando i rapporti dei Carabinieri, Ciotti racconta come le «violenze sessuali sono accompagnate da ruberie, soprusi di ogni genere, furti, rapine, omicidi, investimenti automobilistici». Persero la vita civili “presi di mira” da conducenti ubriachi o criminali. Si richiama il ricordo di alcune vittime: il sessantenne Domenico Ferrante, a Caivano, morì per difendere la moglie aggredita sessualmente. I soldati del Regio Esercito cobelligerante furono picchiati e umiliati dai magrebini francesi. Gli agenti di polizia e i carabinieri furono disarmati e derubati.
Storie terrificanti, cosa subirono le vittime
E ancora, il povero Antonio a Cardito venne sodomizzato. Salvatore di appena 12 anni sub la stessa sorte;. Giuseppe Stefanini fu ucciso ad Allumiere dai coloniali francesi. E poi tante donne costrette a nascondersi per non essere violentate. Molte non riuscirono a scappare e subirono violenze inenarrabili: Raffaella di appena 4 anni fu violata ad Aversa. Elisa, Poi, «Immacolata, Rosa, Maria, Nerina, e potremmo continuare per pagine intere».. Nelle pagine del libro si ripercorrono inoltre le atrocità commesse dalle truppe francesi contro i soldati italiani detenuti nei campi di prigionia francesi e africani.
Le barbarie commesse sui militari e i civili italiani
Nel capitolo 25 del primo volume sono documentati atti di barbarie commessi sui militari e sulle popolazioni civili italiane. «A Campile, ad esempio, furono uccisi una donna e due bambini suoi figli, uno di anni 12 e l’altro di anni 10,». Erano rispettivamente cognate e nipoti del signor Bernardi Alessio di Domenico, domiciliato in Italia in Filattieri-Cigliana (Apuania). Gli assassini dopo il delitto saccheggiarono la casa e il negozio appartenenti alla donna».. E ancora, ricorda il testo, a «Portovecchio una donna italiana, per non aver saputo indicare il posto dove s’era rifugiato suo marito, anche italiano, venne barbaramente trucidata assieme al suo figlioletto neonato».
Marocchinate, vere e proprie torture
Il volume sulle marocchinate è prezioso. È lo stesso Ciotti a spiegare all’Adnkronos l’importanza dei documenti contenuti nei tre volumi: «C’è un documento che dimostra l’antico odio dei francesi verso gli italiani», svela, evidenziando l’importanza di alcuni capitoli, come quello che riguarda «i crimini francesi nei confronti della popolazione italiana in Francia, i crimini francesi contro i soldati in Africa settentrionale, nel secondo volume, vere e proprie torture». Nel terzo volume – aggiunge – si racconta l’invasione dell’Esercito francese del 1945 nei confronti della Valle d’Aosta, del Piemonte e della Liguria dove i partigiani e i soldati della Rsi hanno combattuto insieme contro l’esercito francese. Perché pochi sanno che nel 1945 c’è stata un’ulteriore occupazione dei territori italiani».