Il Partito Radicale alla Bonino: «Non dovevi candidarti». Promosso Nordio: «È la persona giusta»

28 Set 2022 12:27 - di Gianluca Corrente
partito radicale

«Emma Bonino? Mi ha fatto più effetto vederla ancora candidata». All’Adnkronos, il segretario del Partito radicale transnazionale Maurizio Turco, risponde alla domanda sull’effetto che gli ha fatto vedere la Bonino fuori dal Parlamento. «Si può arrivare all’età per fare il padre, o la madre, nobile. Non è necessario stare in Parlamento. Ci sono altri amici e compagni di +Europa che sarebbero potuti entrare nelle istituzioni e occupare quel posto con capacità. Comunque sono scelte personali. Di sicuro Emma non ha vissuto l’ostracismo che ha dovuto subire Marco Pannella da parte del regime».

Il Partito radicale: ci sono parlamentari nostri iscritti

Turco fa poi il punto sugli iscritti al suo partito che sederanno in Parlamento. «Ci sono gli iscritti al Partito radicale. E ci sono eletti in diverse formazioni, perché il partito non si presenta alle elezioni. Abbiamo Della Vedova di +Europa, Roberto Giachetti anche è stato eletto, Rampi del Pd purtroppo non eletto. E poi c’è il nostro presidente onorario Giulio Terzi di Sant’Agata, eletto con Fratelli d’Italia». Il partito di Giorgia Meloni non è un po’ lontano dai vostri ideali? «L’iscrizione al Partito radicale non è ideologica, non bisogna aderire a tutte le iniziative», risponde. «È accaduto non poche volte che ci fossero diversità, che sono l’essenza del partito stesso. Non c’è l’obbligo di condividere tutte le lotte. Ma è giusto così, noi stiamo facendo un esperimento. Stiamo cercando di dimostrare che i problemi del nostro tempo appartengono a tutti partiti e a tutti gli stati. Per questo siamo transpartitici e transnazionali».

L’ironia su Enrico Letta

«Abbiamo sentito Enrico Letta dire, “faremo una dura opposizione”. A cosa, se non c’è ancora un programma di governo? E se propongono qualcosa su cui sei d’accordo, che fai? Ad esempio, sull’Europa, ci sono differenze di vedute. Se si facesse un dibattito, la più grossa critica alla Unione europea verrebbe da noi, che siamo federalisti europei. Gli europeisti – afferma il segretario del Partito radicale – sono i nostri più grossi avversari politici. Infatti impediscono la crescita verso il federalismo europeo».

Il Partito radicale “ringrazia” FdI

«Governo? Vediamo qual è il programma. Noi siamo naturalmente filogovernativi, nel senso che il governo è il nostro interlocutore naturale. E spero che la questione giustizia riceva un particolare interesse dal governo. E che il giudice Carlo Nordio veda riconosciuta la sua identità di giurista. Grazie a Fdi che lo ha eletto. Auspico che Nordio diventi ministro della giustizia, per il contributo che dà è quasi un ruolo naturale. Sulla riforma della giustizia è la persona giusta, al posto giusto, nel momento giusto».

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