Il giornalista Torchiaro: «Ero compagno di scuola della Meloni. Io di sinistra, lei nel Fdg»

28 Set 2022 10:33 - di Viola Longo
meloni ragazzina

Sta avendo una certa circolazione su Facebook il post del giornalista Aldo Torchiaro che racconta una Giorgia Meloni ragazzina, con la quale condivise gli anni delle superiori. A renderlo particolarmente interessante non è solo il fatto che si tratta di una testimonianza diretta, ma anche il fatto che viene da un uomo dichiaratamente di sinistra, che in quegli anni ormai lontani e non sospetti era avversario della giovane militante Meloni, ma con la quale comunque instaurò un rapporto di collaborazione leale su battaglie che potevano essere comuni e nell’interesse di tutti. «Non c’è un solo episodio brutto – scrive Torchiaro – in quella coabitazione nella Giunta della scuola».

Torchiaro racconta Meloni ragazzina: «Io di sinistra, lei nel Fdg. Sempre con rispetto»

«Conosco Giorgia Meloni da più di 30 anni», spiega Torchiaro, raccontando di aver frequentato la stessa scuola, nella quale lui era «rappresentante di istituto con una mia lista riformista che chiamavo Sinistra Democratica, lei già a 14 anni era leader del Fronte della Gioventù». «Prendevo un bel po’ di voti più di lei, e da prima, avendo due anni di più. Ma è un dettaglio», aggiunge, spiegando che lui non voleva fare politica, mentre lei sì. «Era da sempre entusiasta, energica. Molto determinata, anche nei contrasti che avevamo. Ma – aggiunge – rispettosa».

«Quando vennero per bastonarmi fu dalla mia parte»

«Non c’è un solo episodio brutto, in quella coabitazione nella Giunta della scuola», sottolinea il giornalista, rivelando che «l’unico momento violento che possa ricordare, quando venne un gruppo di skinheads (quelli del “Movimento Politico”) per bastonarmi, come si usava al tempo, vide Giorgia dalla mia parte. Lei teneva i nazistelli rasati fuori dall’istituto, io mi impegnavo a tenere i gruppettari del Collettivo chiusi a emanciparsi tra loro nell’auletta occupata, dove si ammazzavano di canne. Contro la droga facemmo una campagna insieme, e credo anche su Aids. Sull’Ivg non ricordo una sua posizione, a scuola promuovemmo l’ora di Educazione sessuale fatta da quelli del consultorio. Fu una scommessa vinta».

Il giornalista: «La novità di Giorgia potrebbe riservare sorprese»

Da qui lo sguardo di Torchiaro si sposta sul presente e si accende, con la stessa franchezza delle righe precedenti,  sulle aspettative e sulle ansie rispetto all’atteso governo Meloni. «Non so se il suo sarà un buon governo, penso ci sia poco da temere per l’ordine democratico. Sarei più preoccupato per l’ordine dei conti, materia che va saputa maneggiare con cura», scrive Torchiaro, chiarendo però di essere «felice» di «avere finalmente una donna premier». «Può essere – ricorda – un primo passo avanti per tutte e tutti, se non metterà in discussione le conquiste delle donne e i diritti vecchi e nuovi». Poi, confrontando le possibilità che si aprono con ciò che ci siamo lasciati alle spalle, il giornalista auspica che «almeno su Giustizia e garanzie Giorgia Meloni sappia ripristinare i principi dello Stato di diritto». «Almeno su quei temi la novità di Giorgia potrebbe riservare sorprese. Stiamo a guardare, senza sconti. E – conclude il giornalista – senza pregiudizi».

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