Governo, incontro tra Berlusconi e Salvini: «Massima comunità d’intenti con Giorgia»
Un incontro «cordiale» quello di oggi tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ad Arcore. Al centro del colloquio, informa una nota congiunta Forza Italia-Lega, «il fitto calendario di appuntamenti istituzionali previsto per le prossime settimane e le priorità che dovranno essere affrontate dal futuro governo». Il comunicato congiunto ha quindi ribadito «la massima comunità d’intenti con Giorgia Meloni». Comune è soprattutto il punto d’arrivo: «Dare presto all’Italia un esecutivo compatto, di alto livello, capace di affrontare sfide complicate. A partire proprio dall’emergenza originata dai prezzi record dell’energia».
Il Cavaliere e Salvini insieme ad Arcore
Il centrodestra si muove dunque compatto in vista delle prossime scadenze istituzionali. Tanto Salvini quanto Berlusconi (come la Meloni, ovviamente) sono convinti della necessità di aggredire il tema dei rincari con la massima determinazione possibile. Potrebbe farlo anche il governo tuttora in carica per il disbrigo degli affari correnti, ma Draghi non sembra averne intenzione. Nel frattempo, la stampa di sinistra continua nel suo disperato tentativo di seminare zizzania tra gli alleati. Il tema più gettonato è quello del Viminale, con Salvini presentato come pronto a tutto pur di ritornarvi.
«Esecutivo di alto livello»
In realtà, la questione della squadra di governo – che per i giornali è un po’ la ciccia di tutta la vicenda – paradossalmente non è l’unica priorità. Anzi, ad esclusione dei dicasteri economici e di altri più delicati come Esteri e Difesa, è molto più pressante il tema dei rincari, delle bollette e delle attività produttive che rischiano la chiusura. Parlare d’altro in questo momento sarebbe un fuor d’opera. Il che è ben noto non solo alla Meloni, ma anche – in egual misura – a Berlusconi e a Salvini. In tal senso, nel ribadire il riferimento alla necessità di dare vita ad un governo di «alto livello», i due leader hanno voluto inviare all’esterno un ulteriore segnale di compattezza della coalizione.