Fanpage, Azione svela il nome del senatore e chiarisce: «Il molestato è lui e denunciò. Querelerà»
Al termine di una giornata all’insegna della “caccia all’uomo”, una nota di Azione svela il mistero del senatore presunto molestatore al centro di una inchiesta di Fanpage, che ha suscitato grande indignazione. Pur non facendo riferimento diretto alla testata è chiaro a cosa si riferisca il partito, che però, togliendo il velo dal nome del senatore al centro del presunto scandalo, racconta una storia totalmente diversa da quella del giornale.
Calenda: «Richetti è parte lesa, una donna lo molesta da mesi»
«Da un anno il senatore Richetti – si legge nella nota di Azione – ha denunciato alla magistratura e alla polizia postale attività di stalking e minacce riconducibili a una donna già nota alle forze dell’ordine. Attraverso messaggi contraffatti, finti account social e telefonate, la persona in questione sta molestando da mesi il senatore e la sua famiglia». Della denuncia da parte del senatore si parlava anche nell’articolo di Fanpage, che però, raccogliendo la testimonianza della donna, la presentava come un tentativo di intimidazione nei suoi confronti. La presunta vittima, invece, secondo quanto riferito anche dal giornale non ha mai presentato formale denuncia per il caso raccontato alla testata.
«Un nuovo livello di bassezza della stampa italiana. Querelerà»
«Tutto il materiale è in mano alla magistratura. Il fatto che un sito di informazione, a dieci giorni dalle elezioni, riporti anonimamente accuse tanto gravi senza avere il coraggio di fare il nome del senatore, ma pubblicando foto parziali che lo rendono riconoscibile, rappresenta uno nuovo livello di bassezza della stampa italiana», ha commentato il partito di Calenda, sottolineando che «il senatore che in questa vicenda è parte lesa, non essendo mai stato neanche denunciato dalla donna in questione, procederà legalmente per difendere la sua onorabilità in tutte le sedi».