Emiliano sogna “l’inciucio antifascista” Pd-Cinquestelle. Ma Letta lo fredda
Dopo le destre che ‘sputeranno sangue’ arriva la proposta di un patto di desistenza tra 5stelle e Pd contro “gli eredi del duce”. L’ossessione antifascista del governatore della Puglia rievocata come la Stalingrado d’Italia, Emiliano cresce di ora in ora. L’ex sindaco di Bari con l’avvicinarsi delle urne si scatena bava alla bocca contro il rischio di una pericolosa rianimazione del Ventennio. Lo ripete oggi in una maxi-intervista al Fatto di Travaglio, che tira la volata a Conte.
Emiliano sogna l’inciucio antifascista tra Pd e 5Stelle
La premessa è sempre quella. “Rischiamo di mandare al governo un partito e una leader per cui Benito Mussolini era un buon politico, soltanto ha commesso alcuni errori da correggere. La storia di quel partito ci ricorda il tentativo di superare la fiamma tricolore fallito da Gianfranco Fini”. Un fiume in piena di livore. E un appello a Letta nel nome dell’inciucio antifascista. Dem e 5Stelle a braccetto per sconfiggere le destre.
In Puglia scegliete il candidato migliore per battere la destra
Letta fa bene a invocare il voto utile ma dividersi da Conte è stato un errore che il governatore non ha mandato giù. “Io voterò il Pd, ma in Puglia amministro con i 5 Stelle e ai miei qui devo dire: scegliete collegio per collegio il candidato migliore. Cercando di far confluire i voti su uno solo, che sia del Pd o dei 5stelle non importa”. Emiliano corre ai ripari con una strategia ‘larga’ dell’ultima ora per limitare i danni. Un gesto che sa di disperazione. “Ribadisco che, almeno in Puglia, se ci fossimo presentati alleati, molti collegi uninominali li avremmo vinti. D’altra parte io auspico questo dialogo dal 2013. Prendendo schiaffi da entrambi. Ricordo che Beppe Grillo mi diede del satanasso tentatore perché portai nella mia prima giunta tre assessori dei 5 Stelle. E con Giuseppe Conte presidente del Consiglio ho collaborato benissimo”.
Il governatore rivendica la frase choc: sputeranno sangue
Anche sugli insulti alla Meloni davanti a un Letta plaudente nessun passo indietro. Anzi. “La Meloni – dice un cinico Emiliano – non ha avuto il sangue freddo di tacere. Regalandomi una tribuna nazionale insperata. Far sputare sangue a chi vuol portare indietro l’orologio della storia: lo rivendico e confermo. Dovranno sputare sangue, faticare per arrivare a quel risultato. Cosa pretendono da parte nostra: dobbiamo stendergli tappeti rossi?”. Parole come pietre alle quali la Meloni ha immediatamente replicato pretendendo il rispetto dell’avversario e delle regole democratiche. E denunciando il rischio che dalle aggressioni verbali si passi alle violenze fisiche.
L’ossessione della marcia su Roma
Nostalgico del campo largo, morto prima ancora di decollare, l’antifascista Emiliano non molla. “Ripartirò con serenità nella mia richiesta di dialogo e collaborazione con i 5 Stelle per il campo progressista”. Nel nome dello spauracchio meloniano. “Ricordo a tutti che ricorrono i cento anni della marcia su Roma. Con questa divisione stiamo agevolando il partito che si rifà direttamente a quella tradizione politica.
Letta non ci sta: i 5Stelle tolgono voti alla destra, non a noi
La bislacca idea di un abbraccio con i pentastellati è vista come la peste da Letta. Che ha giocato tutta la campagna elettorale sulla bipolarizzazione dello scontro e il voto utile. Gli occhi di tigre non prevedono sguardi, neppure furtivi, in direzione di Conte. “Il Fatto quotidiano tira acqua a suo mulino essendo organo ufficiale dei 5 Stelle…”. Così il leader dem ad Agorà su Rai 1 sull’intervista a Emiliano. “I 5 Stelle hanno avuto sempre consensi alti al Sud. Ma quello che a noi risulta è che i 5 Stelle tolgono voti alla destra e non a noi nel Mezzogiorno”.