Crisi energetica, Rampelli: per uscirne, puntare sulla nostra capacità produttiva e sull’idroelettrico
Il costo salato degli approvvigionamenti energetici impone tagli agli utenti, deprime i consumi e rende la vita impossibile a famiglie e imprese. Pertanto, in piena crisi delle risorse e nella difficoltà evidente di reperire soluzioni tempestive ed efficaci, appare quanto mai necessario un cambio di approccio. E passare dai balzelli incostituzionali e dagli “aiuti” inefficaci comunque, a una gestione più coraggiosa della situazione, in particolare su due fronti: rilanciando la capacità produttiva dell’Italia. E puntare sulla fonte rinnovabile per eccellenza: l’idroelettrico. Lo dice chiaramente – analizzandole prospettive e fattori di fattibilità – il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, durante la tavola rotonda “Transizione energetica, mobilità sostenibile: le sfide per il futuro”. Un incontro organizzato da Gc Network presso la Sala Refettorio della Camera.
Crisi energetica, Rampelli: «Va rilanciata la capacità produttiva dell’Italia»
«Dobbiamo rilanciare la capacità produttiva dell’Italia. Questo significa cercare di essere autonomi dal punto di vista energetico, che non significa essere autarchici. L’autarchia è la versione macchiettistica dell’autonomia. Se abbiamo il gas domestico non c’è ragione al mondo per cui non dobbiamo estrarlo e immetterlo nella rete italiana. Se non lo facciamo noi – ha affermato all’incontro Rampelli – c’è chi lo fa per noi. Come la Croazia che estrae dal medesimo giacimento. Stiamo parlando di 220-300 miliardi di metri cubi che sono stati testati, anche dal Mise. La prima cosa da fare, quindi, è bloccare il Pitesai (il “Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee”ndr), che ha reso impossibile l’attività estrattiva», ha spiegato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli durante la tavola rotonda.
Rampelli sull’urgenza di ottimizzare le risorse
E ancora. «Unendo il gas domestico a quello proveniente dall’Azerbaigian, dall’Algeria e dal mare del Nord, potremmo non consumare un metro cubo di gas russo», ha aggiunto Rampelli. Che poi ha proseguito: «Attenzione, noi abbiamo cercato di intraprendere relazioni con Putin per introdurlo alla tradizione occidentale. Lo hanno fatto tutti, anche Letta e altri, e non solo il centrodestra come maliziosamente qualcuno ha voluto dire. Ma di fronte alle bombe sulle città ci si deve fermare»…
Crisi energetica: «La fonte rinnovabile per eccellenza è l’idroelettrico»
Non solo. E allora, rispetto alle rinnovabili, infine, il vicepresidente della Camera ha lanciato l’allarme affinché «impianti eolici, fotovoltaici non rovinino il nostro patrimonio naturale, agroalimentare, turistico». E ancora: «Bisogna rendere compatibile questa ubriacatura da fotovoltaico con il nostro paesaggio e la nostra campagna. Possiamo installare i pannelli nelle aree degradate. Sulle autostrade. Lungo le ferrovie, ecc. E non sostituire i campi di grano con le rinnovabili». Ma, soprattutto, per Rampelli «la fonte rinnovabile per eccellenza è l’idroelettrico. Non solo è rinnovabile: è sovrana. Le montagne sono italiane, le dighe sono italiane, gli investimenti sono stati fatti pescando nelle tasche degli italiani. Poi queste centrali, non si sa perché, sono state trascurate. Possiamo invece efficientarle, potenziarle, rinnovarle dal punto di vista tecnologico e proteggerle dalle multinazionali straniere».