Aborto, Bonaccini annuncia: «Ru486 nei consultori». Adinolfi lo asfalta: «Sbagli tutto»

30 Set 2022 20:48 - di Valerio Falerni
Bonaccini

Passa per un acronimo dal sapore vagamente sovietico – Ru486 – la battaglia congressuale del Pd. Vi chiederete che cosa c’entri la pillola abortiva con le ambasce in cui versa il maggior partito della sinistra. Semplice: la base ha deciso di cavalcare quel tema e la nomenclatura dem è costretta ad accodarsi. O finisce come Laura Boldrini, ferocemente contestata da un gruppo di attiviste scese in piazza in occasione della giornata mondiale all’aborto (non è uno scherzo, esiste davvero). E così ora tocca a Stefano Bonaccini, il governatore emiliano, tra i più accreditati per la successione a Letta dimostrare la sua dedizione alla causa.

Bonaccini: «A partire dalla prossima settimana»

Detto fatto: oggi ha annunciato che dalla prossima settimana, nella sua regione, la Ru486 «sarà disponibile anche nei consultori pubblici» per «dare attuazione a un diritto di scelta che riguarda le donne e il loro corpo. Diritto – ha aggiunto – che deve essere garantito in tutta Italia». Vaste programme, chioserebbe il generale De Gaulle. Contro Bonaccini si è scagliato Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia. «Il governatore sbaglia tutto», attacca. A suo giudizio, infatti, Ru486 nei consultori e analisi prenatale Nipt gratuita «significano selezione eugenetica».

Il leader del Popolo della famiglia: «Roba da nazi»

In pratica si può scegliere il figlio che si vuole, come lo si vuole. «E vogliono ancora chiamarsi sinistra? Questa è roba da nazi», infierisce Adinolfi. Quindi il colpo più duro: «Poi si chiedono perché il Pd non vince mai le elezioni politiche». Il leader del Popolo della Famiglia è un fiume in piena e ricorda i sei milioni di bambini soppressi dal 1978 con la legge 194. «Oggi – spiega – avremmo una popolazione italiana giovane e produttiva come quella trainata negli anni ’60, ’70 e ’80 dai sei milioni di nati tra il 1946 e il 1949 subito dopo la tragedia della seconda guerra mondiale». La sua soluzione è semplice: inserire in Costituzione «il diritto universale a nascere». In serata, via tweet, arriva la replica di Bonaccini: «Adinolfi mi attacca frontalmente. La conferma che ho fatto la scelta giusta».

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