Sgarbi inizia il duello con Casini: «È una statua, è in Parlamento da quando era bambino»

25 Ago 2022 12:43 - di Giorgia Castelli
Sgarbi

Vittorio Sgarbi sfiderà Pierferdinando Casini nel collegio uninominale del Senato di Bologna. Ieri ha presentato la sua candidatura a Roma.  E lo ha fatto al suo modo, d’altronde come ha affermato: «Non sono un moderato, non lo sono mai stato». «A Bologna non fare Casini! Al Senato vota Sgarbi» si legge sul manifesto elettorale adagiato sul tavolo della conferenza stampa. Nella prefazione attacca il “sistema politico”. Sgarbi punta infatti all’elezione «diretta del presidente della Repubblica, passare a un proporzionale puro perché le liste bloccate sono un tradimento della democrazia, dimezzare lo stipendio ai parlamentari e non dimezzare i parlamentari».

Sgarbi: «Giusto restituire ai cittadini la possibilità di scegliere»

Sul presidenzialismo la sua posizione coincide con quella di Giorgia Meloni: «Giusto restituire ai cittadini la possibilità di scegliere». Sulla modifica della legge elettorale e sul ritorno al proporzionale puntualizza ancora: «Con il sistema attuale si è obbligati a votare chi è messo lì.
La riforma del taglio dei parlamentari è stata inutile, sarebbe bastato dimezzare gli stipendi».

La stoccata all’avversario: «È una statua»

Poi la stoccata contro il suo avversario. «Vincerò perché io sono Sgarbi, anzi io sono. Il mio avversario non lo conosce nessuno, è una statua che se verrà eletto farà politica per sé, come ha sempre fatto, non per gli italiani o per il Pd. Qualcuno conosce una posizione di Casini? Le uniche posizioni che ha sono contro il suo stesso partito: dall’aborto al presidenzialismo». E racconta di essere andato direttamente «dal presidente della Repubblica per chiedergli che venga nominato senatore a vita, sta lì da quando era bambino e i bambini vanno protetti, non possono essere esposti alla crudeltà dei cattivi quale io sono». Sgarbi ci tiene infine a sottolineare come «in Parlamento c’è bisogno di qualcuno che tuteli e valorizzi la bellezza e la cultura. Se io non vinco non ci sarà nessuno».

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