Paolo Crepet: “La dote ai 18enni? Da progressista mi vergogno. Offende i giovani, come il Rdc”

18 Ago 2022 15:09 - di Angelica Orlandi
Paolo Crepet

Mi vergogno di essere progressista“. Paolo Crepet, psichiatra noto e apprezzato, non è certo sospettabile di simpatie per il centrodestra. Esperto di tematiche giovanili, fornisce le sue idee spesso controcorrente in maniera libera. In un colloquio con l’Adnkronos in cui gli si chiedeva cosa pensasse dei programmi offerti dai vari partiti, ha avuto un moto di orrore. Si tratta della proposta del segretario del Pd Enrico Letta sulla famosa dote ai giovani diciottenni.

Paolo Crepet: “La dote ai 18enni? Offende i giovani. Come il reddito di cittadinanza”

“Una torta di compleanno di Swarovski? Ma che proposta è 10mila euro ai 18enni? E’ una proposta che offende i giovani, come anche il reddito di cittadinanza: è una cialtroneria politica che non tiene conto dell’importante passaggio, che sono appunto i 18 anni, della vita dei ragazzi”. Paolo Crepet psichiatra, sociologo, educatore, non ha dubbi in merito alla proposta del Pd di assicurare ai giovani un bonus 10.000 euro a chi compie 18 anni. La  proposta di una tassa di successione sui grandi patrimoni per destinare risorse a favore dei 18enni, già creò molte polemiche in passato. Quando Letta, fresco di segretaria, la mise sul piatto dei programmi futuri. Ora che l’idea viene rilanciata in campagna elettorale si riaccendono le polemiche.

Proposta antipedagogica, assistenzialismo allo stato puro

Al di là del fatto che ormai è conclamato che per Letta è la patrimoniale il pilastro del suo programma, Crepet da studioso si concentra sulla “filosofia” della proposta. E tuona: “E’ la proposta più anti pedagogica che si possa fare, è assistenzialismo allo stato puro – aggiunge Crepet – offende la gioventù; un giovane a 18 anni è una sorta di start up, non è un elemosiniere. La proposta – ragiona- deve avere uno scopo progettuale: tu 18enne ti presenti ai genitori o allo Stato con un progetto. Se viene ritenuto valido, convincente allora lo finanzio. Per fare questo, però, si deve cambiare mentalità, non assistenziale ma progettuale”. Invece, così come viene presentata va nel senso opposto: “Ma cos’è una sorta di monetizzazione del voto? E’ vergognoso e mi vergogno da progressista che sono: questo non è diritto dei giovani: il diritto dei giovani è avere un futuro, progettare un futuro”, conclude Crepet.

 

 

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