La Gelmini deve vedersela con Frantoianni. Durissimo scambio di accuse: “Cultura soviet”
La Gelmini dopo l’abbandono di Forza Italia e l’approdo nell’Azione di Calenda ora deve vedersela con Fratoianni. I due sono protagonisti di un acceso e duro botta e risposta. «Non contenta di aver sfasciato la scuola pubblica italiana e di aver agito nei mesi scorsi per arrivare ad un’autonomia differenziata del nostro Paese, che sarebbe devastante per il Mezzogiorno, oggi la berlusconiana Gelmini rivela un’altra perla: vedo in un’intervista Ruberemo voti a tutti. Ma i voti si conquistano con le proprie idee e i programmi». Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. «Rubare voti non è altro che la conferma della logica che alberga nella destra – conclude l’esponente dell’Alleanza Verdi Sinistra – altro che moderati di centro…».
Gelmini a Fratoianni: «Basta no, fattene una ragione»
La replica di Gelmini non si fa attendere. «Caro Fratoianni, fattene una ragione. Azione dice sì all’autonomia differenziata, alle grandi opere, ai termovalorizzatori e pure ai rigassificatori. Basta con la politica dei No», scrive su Twitter. A stretto giro di posta arriva la controreplica. «Abbiamo detto tanti no perché i vostri sì hanno distrutto la scuola pubblica e mortificato la ricerca e l’università di questo Paese. E poi la vostra politica dei sì avrebbe prodotto perfino un tunnel fra il Gran Sasso e il Cern… lasci stare».
«A lui lasciamo la cultura dei soviet»
Ad avere l’ultima parola è l’ex ministro: «Non mi sorprende il tono insultante di Fratoianni, che rimpiange i piani quinquennali e ignora il fatto che anche nelle università, nella ricerca e nella sanità la collaborazione pubblico privato (che si chiama sussidiarietà) ha fatto il bene del Paese, anche in piena pandemia. Noi – diversamente dai suoi amici – abbiamo scelto l’agenda Draghi, a lui lasciamo volentieri la cultura dei soviet».