Feltri boccia le giornaliste “sinistre”: «La Cuzzocrea è brava ma insulta la Meloni per fede politica»
E’ da un po’ che Vittorio Feltri si interroga su come sia possibile, per fede politica, diventare ciechi o solo miopi di fronte alla realtà che è sotto gli occhi di tutti. Pur essendo a sua volta un “fazioso”, Feltri nel suo editoriale di oggi su Libero allarga il ragionamento al giornalismo e alla politica chiedendosi come sia possibile toccare punti estremi di livore contro un “avversario” non del proprio giornale, ma semmai degli elettori. E’ il caso di Annalisa Cuzzocrea, vicedirettore della Stampa, a cui Feltri dedica oggi una riflessione, che parte dall’apprezzamento per lo spazio che meritatamente le donne si stanno conquistando anche nei media, a dispetto di una mentalità maschilista. Però, molte di loro, per fede politica, rischiano di rovinare un patrimonio di professionalità e reputazione esacerbando i toni peggio dei politici. Soprattutto sul fronte della sinistra, che si caratterizza per aggressività e toni beceri…
Feltri elogia la Cuzzocrea ma le contesta la faziosità
“Una delle colleghe più capaci, che spicca non di rado in vetrina, è il vicedirettore Annalisa Cuzzocrea, la quale anche nella presente circostanza lodo – scrive il giornalista milanese – perché dotata di una scrittura semplice ed efficace. Ciò detto devo aggiungere con rammarico che, al di là dello stile apprezzabile, ella spesso rovina i suoi articoli sprofondando la prosa in una serie di luoghi comuni tipici della sinistra più conformista e sovente ridicola”, sostiene l’editorialista di Libero. Che spiega: “Il nostro mestiere non ci vieta di esprimere opinioni, perfino le più azzardate, eppure c’è un limite a tutto: conviene evitare di ripetere fino all’esasperazione le solite banalità da scagliare come sassi in faccia alle persone, specialmente se di qualche partito antipatico già sufficientemente strinato dagli avversari poiché più forte degli altri e pertanto invidiato”.
La giornalista equidistante che insulta la Meloni…
“Cuzzocrea – dice Feltri – giovedì si è lanciata contro Giorgia Meloni insultandola all’ultima riga con modi beceri che non avevo idea facessero parte del suo repertorio. Secondo la editorialista in questione, la leader di FdI nei suoi discorsi pronunciati in tre lingue (io conosco a malapena l’italiano e un po’ di latino) avrebbe rivelato di avere un cuore e un’anima che richiamano il tetro fascismo. Annalisa ignora, o finge di ignorare, ipotesi quest’ ultima più probabile, che il duce ha combinato gli stessi disastri provocati dai comunisti, di cui gli eroi di Enrico Letta sono figli legittimi, i dalla prima quali sventolano ancora e con orgoglio le bandiere con tanto di falce e martello. Recentemente è stato commemorato come un santo Berlinguer, a lungo segretario dei compagni già amici di Stalin e non di San Francesco. Evidentemente pure la vicedirettrice della Stampa nutre qualche nostalgia per colui che ha guidato il regime più sanguinario- e tollerato- della storia umana. E ciò non la autorizza ad alzare il ditino isterico contro una donna che ha solamente una colpa, quella di avere una opinione gradita alla maggioranza relativa degli italiani…”.
Donne che odiano le donne, dunque? Sì, ma solo da sinistra verso destra.