Donna molestata sul regionale Napoli-Roma: gli aggressori si scagliano anche contro gli agenti

1 Ago 2022 20:01 - di Agnese Russo
donna molestata

Ancora un episodio di molestie su un treno da parte di stranieri. Stavolta è avvenuto sul regionale Napoli-Roma, dove però si trovavano anche alcuni poliziotti. Benché fuori servizio, gli agenti sono intervenuti in soccorso della donna molestata, ma sono stati a loro volta aggrediti dai tre uomini. Nel corso della colluttazione che ne è scaturita, uno dei poliziotti è stato colpito alla testa e per lui è stato necessario il ricovero in ospedale.

La donna molestata dai tre stranieri saliti alla sua stessa stazione

L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di sabato 30 luglio, dunque in pieno giorno in una tratta che serve anche le stazioni di alcune località di mare. A denunciarlo è stato il Sap, il Sindacato autonomo di Polizia, che ha sottolineato che la vicenda «evidenzia come la situazione a livello di sicurezza sia gravemente esposta a rischio». Secondo quanto ricostruito dal Sap, il treno viaggiava in direzione della Capitale. La donna era salita a bordo alla stazione di Monte San Biagio, la stessa dei tre stranieri che poi l’hanno molestata.

Gli agenti fuori servizio intervengono per aiutarla: aggrediti anche loro

«In soccorso della signora sono intervenuti alcuni colleghi che si trovavano a bordo del vagone e che erano liberi dal servizio», ha spiegato il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, chiarendo che, dopo che gli agenti fuori servizio si sono qualificati, «i tre uomini hanno provato a sfuggire ai controlli, reagendo in modo violento, scagliandosi contro i poliziotti». «Ne è nata quindi una colluttazione» e «uno degli agenti è stato colpito alla testa» e ha avuto bisogno dell’intervento di un’ambulanza e del ricovero all’ospedale Goretti di Latina. «Due aggressori, di cui uno rimasto ferito, sono stati fermati dalle Forze dell’Ordine alla stazione di Priverno», ha chiarito ancora il Sap.

Il Sap: «Chi aggredisce gli agenti non fa neanche una notte in carcere»

«Il nostro lavoro non termina con la fine del turno. Noi abbiamo una divisa cucita addosso, che non ci permette di voltare lo sguardo dall’altra parte», ha commentato Paoloni, ricordando che «chiediamo con sempre più fermezza norme adeguate per la tutela degli agenti del Comparto Sicurezza. Norme utili a fermare coloro che impunemente usano violenza, oltraggio o resistenza nei confronti di un pubblico ufficiale».

Quelle attuali, infatti, ha ricordato Paoloni, «non tutelano a sufficienza gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, perché chi delinque sa che non dovrà assumersi la responsabilità per aver commesso questi reati». «Le sanzioni sono blande e non disincentivano i delinquenti. Nessuno – ha chiarito – passa mai nemmeno una notte in carcere per avere usato violenza o resistenza nei confronti di un pubblico ufficiale. Questo è il motivo principale per cui viene meno l’autorevolezza da parte di chi veste una divisa». Di fatto lo Stato non tutela se stesso. Tutto ciò è irragionevole», ha concluso il Sap, che oggi ha denunciato anche un caso di aggressione agli agenti della Polfer a Ravenna.

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