«Chiedi pietà in ginocchio»: la folle cena del capo gabinetto di Gualtieri (che si dimette)

19 Ago 2022 12:29 - di Redazione
Gualtieri

In Campidoglio a Roma scoppia il caso Albino Ruberti. L’episodio rivelato in un video pubblicato da Il Foglio che ha visto protagonista Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è “gravissimo” e «non può restare senza conseguenze». É quanto sottolineano fonti del Nazareno.

Scoppia il caso del capo di gabinetto di Gualtieri

Secondo quanto si evince dalle immagini, Ruberti, dopo una cena a Frosinone, si sfoga in maniera assai accesa facendo riferimento a richieste che gli avrebbe rivolto un non meglio precisato interlocutore. «Deve venire qui – dice tra l’altro – a chiedermi in ginocchio pietà, adesso. Se deve inginocchià e chiede scusa. Si deve inginocchiare, se no io adesso lo dico a tutti quello che ha detto. Si deve inginocchiare. Li ammazzo! Lo ammazzo! Li ammazzo!… Non se deve permette de di’ “io te compro”. A me me compri? Cinque minuti je do, cinque. Vi sparo! T’ammazzo! Cinque minuti, qui, in ginocchio, tutti e due!».

Chi era presente alla lite

Presenti alla scena anche la consigliera regionale Pd Sara Battisti, compagna di Gualtieri, e il candidato Dem alla Camera Francesco De Angelis. «Si tratta di una lite per motivi calcistici, accaduta circa due mesi fa a Frosinone con una terza persona, che non voglio citare, al termine di una cena. Alla scena erano presenti anche Vladimiro e Francesco De Angelis con il quale ho ottimi rapporti. Niente di più», afferma Ruberti contattato da Il Foglio.

«Era un banale diverbio per motivi di tifoseria tra Albino e altre persone sulla Roma e la Lazio», racconta sempre al quotidiano Sara Battisti, compagna di Ruberti. «Non c’è stata alcuna lite, non ho mai assistito ad alcuna lite», è invece la versione di De Angelis.

Le dimissioni e la lettera inviata a Gualtieri

In mattinata poi il capo di gabinetto Albino Ruberti si è dimesso dall’incarico con una lettera inviata al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «In merito al video pubblicato nella serata di ieri dal Quotidiano Il Foglio, confermo che quanto avvenuto trattasi di un litigio verbale durante una cena privata, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale – scrive Albino Ruberti nella lettera indirizzata a Gualtieri con cui rassegna le dimissioni – In particolare, ho reagito con durezza alla frase “mi ti compro”, che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità». «Sono a disposizione per ogni chiarimento che riterrai necessario e, per evitare strumentalizzazioni che possano ledere il tuo prestigio e quello dell’istituzione che rappresenti, con la presente rimetto il mio mandato da Capo da Gabinetto», scrive ancora Ruberti.

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