Centrodestra, Lupi e Toti oggi presentano il loro simbolo. Coalizione al gran completo

5 Ago 2022 13:36 - di Francesca De Ambra
centrodestra

L’appuntamento è per il primo pomeriggio di oggi all’Hotel Nazionale di piazza Montecitorio. Lì, alle 14.30, Maurizio Lupi e Giovanni Toti, rispettivamente presidenti di Noi con l’Italia e di Italia al Centro, presenteranno lista e simbolo con cui si presenteranno alle elezioni politiche a sostegno del centrodestra. La coalizione alternativa alla sinistra aggiunge dunque un altro tassello al proprio mosaico. Eloquente è la presenza di Toti. Un ritorno, il suo, dopo le polemiche seguite al suo accorato appello a votare la fiducia al governo Draghi, non raccolto né da Forza Italiadalla Lega.  Ne seguirono il grande freddo e il mancato invito al governatore della Liguria per il primo vertice post-crisi.

Alle 14,30 presso l’hotel Nazionale

Ma questo, appunto è il passato. Il presente ci consegna invece una coalizione coesa, motivata e concentrata sulla campagna elettorale. Fratelli d’Italia, cui tutti ormai riconoscono il ruolo di perno e di forza trainante dell’alleanza, ha invitato tutti i partner della coalizione a parlare il linguaggio della concretezza e della responsabilità. Un modo per segnare una netta differenza tra il centrodestra e i dirimpettai dell’altra parte, sempre più inghiottiti da rivalse, dispetti e veti incrociati. Fa riflettere, soprattutto, che là ancora ci si attardi su chi debba rappresentare il centro o la sinistra quando da quest’altra parte si sta già mettendo mano al programma in un clima di operosa concordia.

Centrodestra concentrato su liste e programmi

Evidentemente, la tanto strombazzata (da Carlo Calenda) agenda-Draghi non esiste e se esiste, non interessa nessuno. Prova ne sia che a sinistra stanno litigando sul rigassificatore di Piombino e sul termovalorizzatore di Roma, manco fosse una competizione locale e non un’elezione politica. Ma torniamo al centrodestra: con la conferma di Lupi e il ritorno di Toti la coalizione è al gran completo. Ora bisogna solo guardare avanti senza cedere alle provocazioni, sapendo che nell’immediato futuro certamente s’intensificheranno. È normale: il fallo di frustrazione è di chi la partita sa di perderla.

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