Carfagna come Alice nel paese delle meraviglie: l’accordo di Azione col Pd non è un tradimento…
“Fa strano sentirmi dire ‘voi di Azione’, mi ci devo abituare”. Mara Carfagna, intervistata a Sky Tg24, prova a fare Alice nel Paese delle meraviglie. Ma con scarso successo. Perché alla domanda sul patto di Azione col Pd rivela il suo vero intendimento: è meglio, risponde, governare col Pd piuttosto che con la destra. Nessun problema per lei dunque a fare da stampella dal Pd anche se parla di tradimento degli elettori sul governo Draghi. Ma gli elettori le avevano forse dato il mandato di andare a braccetto col Pd? Silenzio su questo punto. Tutta colpa della legge elettorale- si giustifica Mara – ma il nostro è un patto mica un’alleanza… Meglio quella collocazione, conclude, che stare in Forza Italia ormai trasformata in una “corrente della Lega”.
L’alleanza col Pd? Ci obbliga la legge elettorale
“Allargare la coalizione a sinistra è un problema di Enrico Letta – afferma Carfagna – il segretario del Pd ha fatto un patto con noi accogliendo tutti i punti che avevamo posto”. E ancora: “Abbiamo una legge elettorale pessima che obbliga a fare un accordo elettorale, non una coalizione. Il patto Azione-Pd – spiega l’ex Forza Italia – è una pagina che ciascun liberale europeista potrebbe sottoscrivere. Se poi questo patto dovesse sconfiggere le destre e fermarne l’avanzata trionfale, bisognerà trovare dei punti di caduta, e sarà più facile trovarli con il Pd, con cui abbiamo governato nel passato”.
Gratitudine verso Berlusconi
“Non ho avuto dubbi – continua – sulla scelta di Calenda, è stato l’unico ad avere detto, ‘abbiamo il migliore in assoluto’, lavoriamo per tenerlo a palazzo Chigi. Noi vogliamo garantire continuità e stabilità con il governo serio e responsabile di Mario Draghi”.
E ancora sull’addio a Forza Italia: “Resta la gratitudine verso Berlusconi, ma la delusione è reciproca perché io pensavo che Forza Italia fosse il partito della governabilità, della serietà e della responsabilità. E invece è stato l’unico partito italiano, o anche al mondo, che durante una crisi di governo non ha consultato i propri ministri”.
Dai colleghi di Forza Italia tante telefonate
“Dai colleghi di Forza Italia ho ricevuto tantissime telefonate, ho sentito anche Berlusconi. E’ stata una telefonata sofferta ma che mi ha anche fatto piacere perché Berlusconi ha riconosciuto la bontà del mio lavoro in tutti questi anni a servizio del partito e del paese. Sarà – conclude Carfagna – una campagna elettorale difficile e forse cattiva, ma spero che non comprometta i rapporti personali”.