Toninelli in cravatta nera “festeggia” il funerale del governo Draghi. E invoca il ritorno di Di Battista

21 Lug 2022 10:41 - di Carlo Marini
Toninelli

Ora Danilo Toninelli può dirlo senza ipocrisie: “Non ho mai amato Draghi”, dice a La Stampa e ironizzando sulla sua cravatta nera da funerale, indossata per celebrare le morte del governo dei migliori.

L’ex ministro del governo Conte può togliersi più di un sassolino dalle scarpe «Il peccato originale è di Draghi – infierisce il senatore grillino – Si è dimesso la settimana scorsa avendo incassato una maggioranza del 70% e oggi ne ha pagato le conseguenze. Noi ripetevamo da mesi che un provvedimento con quelle due o tre porcherie non lo avremmo mai votato». E ancora, sull’esito del voto dell’aula, si dice contentissimo e d’accordissimo con la linea di Conte, che ha chiesto di avere delle risposte alle emergenze del Paese. Io magari non avrei fatto quelle infinite riunioni interne negli scorsi giorni, perché poi si porta un po’ di confusione, ma voleva coinvolgere tutti e la decisione di oggi è stata giusta».

Toninelli invoca il ritorno di Di Battista

L’intervistatore gli chiede se è contento dell’imminente ritorno di Di Battista, impegnato in questi giorni nella trasferta siberiana e in Russia per un suo reportage giornalistico e politico. Toninelli lascia intendere che può essere una carta in più da giocare in campagna elettorale. «È un grande aiuto. E spero che chi consiglia Giuseppe gli abbia fatto capire che Alessandro può dare una grande mano, non è un pericolo. La grande forza del Movimento era stata proprio quella di avere insieme il pragmatismo di Di Maio e l’idealismo di Di Battista. Si comunicava così a due mondi diversi. Se non lo capiamo, finiamo all’8 per cento».

Il Toninelli di lotta e di governo è molto meno duro e puro quando si parla di un’alleanza con il Pd. «Questa domanda va fatta a Conte. Io sono per la democrazia diretta, che deve guidare le nostre decisioni, e spero che in futuro ce ne sia più di quanta ce ne sia adesso». Detto in politichese, pur di non scomparire va bene tutto: anche ingoiare il rospo Letta.

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