Sarà battuto all’asta il diario di bordo dell’Enola Gay che racconta i momenti tragici della bomba su Hiroshima

11 Lug 2022 19:27 - di Redazione

“Mio Dio, cosa abbiamo fatto!” Il capitano Robert A. Lewis, copilota del B-29 Superfortress chiamato ‘Enola Gay’, scrisse queste parole immortali poco dopo le 8:16 del 6 agosto 1945. Pochi istanti dopo che lui e i suoi compagni di equipaggio avevano sganciato la bomba atomica sui cittadini di Hiroshima. Il corso della storia cambiò in quel preciso momento: una bella giornata esplose in una luce accecante. Una palla di fuoco nucleare rase al suolo la città giapponese. Furono almeno 100.000 i morti e la seconda guerra mondiale si avvicinò alla sua fine.

E lì, in alto, ma così partecipe della devastazione sottostante, c’era Robert Lewis a raccontare ogni momento spettacolare e terribile. Era tra la dozzina di membri dell’equipaggio dell”Enola Gay’ che consegnarono al Giappone la bomba da 15 kilotoni, nome in codice “Little Boy”. E l’unica persona a bordo che ha tenuto un resoconto dettagliato della missione top-secret.

La cronaca di quei pochi minuti, composta da 11 pagine, è uno dei documenti più importanti del XX secolo, un resoconto straziante di quei momenti a cavallo tra il mondo pre-atomico e post-atomico, prima che Hiroshima fosse colpita da un lampo silenzioso, consumata dal fuoco. Il pubblico non ha più visto quel documento da quando è stato venduto nel 2002 durante una famosa asta di documenti storici americani dell’editore Malcolm Forbes.

Il diario di bordo dell”Enola Gay’ – la cui copertina reca tra i segni il titolo in chiaro “Bombardamento di Hiroshima 6 agosto 1945” – riemerge ora presso Heritage Auctions, la casa d’aste di Dallas, in Texas, che lo metterà in vendita come pezzo forte del catalogo ‘Historical Platinum Session Signature’ di sabato 16 luglio.

Questa asta conta più di 50 lotti. Il diario di bordo di Lewis viene offerto insieme a manoscritti autografati di Arthur Conan Doyle, Edgar Allen Poe, Mozart e Beethoven; una singola pagina della Bibbia di Gutenberg; il telescopio fatto a mano dall’astronomo Clyde Tombaugh, che scoprì Plutone; l’unica scala termometrica firmata da Daniel Gabriel Fahrenheit oggi in mani private.

“È quasi inaudito che un singolo documento segni l’alba di una nuova era nella storia dell’umanità, eppure il diario di bordo di Lewis rientra in questa categoria”, afferma Joe Maddalena, vicepresidente esecutivo di Heritage Auctions. “Fornisce la sua esperienza viscerale come unico resoconto momento per momento della nascita dell’era atomica. E rimarrà per sempre un documento inestimabile nella storia dell’umanità”.

L’Enola Gay era un aereo particolare: “Un velivolo in grado di trasportare un grosso carico di bombe più in alto, più lontano e più velocemente di qualsiasi altro bombardiere precedente”, secondo il governo degli Stati Uniti. Quindici B-29 furono modificati e assegnati al 509° Composite Group per poter sganciare le bombe atomiche. Alla fine, l”Enola Gay’ fu incaricato di sganciare la prima bomba su Hiroshima.

L’aereo fu consegnato alla U.S. Army Air Forces di Omaha il 18 maggio 1945. Il 5 agosto gli fu dato ufficialmente il nome di ‘Enola Gay’, dal nome della madre del colonnello Paul Tibbets, che scelse l’aereo mentre era ancora in catena di montaggio e lo pilotò quella mattina sul Giappone.

Lewis fu incaricato di scrivere questo rapporto storico solo quando il reporter del “New York Times”, William L. Laurence, non poté prendere parte al volo. Laurence era stato assegnato al Progetto Manhattan non da un editore ma dal generale Leslie Groves, che era rimasto colpito dalla capacità di Laurence di prevedere l’avvento dell’era atomica già nell’autunno del 1940. Il reportage scientifico di Laurence gli valse il primo premio Pulitzer; la sua copertura della fabbricazione della bomba atomica e del suo uso sul Giappone gli valse un secondo premio.

A Laurence era stato dato libero sfogo per coprire la creazione e la consegna della bomba atomica e si aspettava di accompagnare l’equipaggio dell”Enola Gay’ il 6 agosto. Ma non riuscì a salire a bordo; la storia ci fornisce una miriade di ragioni, tra cui il fatto che l’aereo portatore della bomba era già troppo pesante. Il giornalista chiese a Lewis di documentare il volo in sua assenza. Il diario di bordo sarebbe servito per sempre come guida della storia agli eventi che si verificarono nel cielo del Giappone il 6 agosto 1945.

Lewis cercò di camuffare il documento top-secret come una lettera alla mamma e al papà. Il suo tono oscilla tra quello del soldato che svolge con disinvoltura il suo lavoro (“Ci sarà un breve intervallo mentre bombardiamo il nostro obiettivo”) e quello del narratore sopraffatto da ciò di cui è stato testimone.

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