Omicidio in strada a Torino, 56enne massacrato di botte e ucciso a bastonate: fermato un 20enne
Le nostre città come giungle d’asfalto. Torino si risveglia nell’orrore dell’ultima violenza, di un ennesimo efferato delitto. Nella notte appena trascorsa un 56enne italiano muore in piazza: massacrato di botte, con pugni e bastonate che non gli danno scampo. Siamo nel quartiere Borgo Vittoria, dove il corpo esanime della vittima giace in ancora terra quando, intorno alle 4 del mattino, i residenti della zona lanciano l’allarme alle forze dell’ordine. Le cause che hanno portato all’omicidio non sono ancora chiare, ma la polizia ha già fermato il presunto assassino: un 20enne che, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti al lavoro sul caso, avrebbe aggredito e colpito a morte il 56enne, deceduto sul posto.
Omicidio in strada a Torino, 56enne italiano massacrato a bastonate
La squadra mobile della polizia arriva subito sulla scena del crimine, esegue rilievi, raccoglie possibili testimonianze, insomma mette in atto i protocolli dovuti, necessari a risalire dinamica e movente del delitto. E così la posizione del 20enne finisce al vaglio degli investigatori. E su di lui che si concentrano i sospetti: un giovane italiano che abita in Via Villar, a pochi passi da dove si è scatenata la rissa. Da quel poco che trapela sulla terribile vicenda, sembra che anche la vittima risiedesse nello stesso quartiere, non distante da Piazza Vittoria. La discussione, poi degenerata in un corpo a corpo mortale, sarebbe nata per futili motivi, come spesso accade in casi come questi, che all’orrore violento, aggiungono lo sconcerto per la portata della causa che l’ha scatenato.
I sospetti degli inquirenti ricadono su un 20enne della zona diventata scena del crimine
Fatto sta che quando le forze dell’ordine dell’ordine raggiungono il luogo dell’omicidio, per il 56enne, che nella rissa ha avuto la peggio, non c’è già più nulla da fare. Questa è l’unica certezza al momento. In ore in cui la polizia scientifica è impegnata nei rilievi del caso ma anche perquisizioni a casa del presunto assassino e della sua vittima. Proprio nell’abitazione del 20enne – secondo quanto riferiscono, tra gli altri, Il Giornale e Torino Today in queste ore – le forze dell’ordine hanno trovato uno zaino della vittima. «Dal contenuto misterioso. E che pare sia stato messo lì qualche ora prima dell’assassinio».
Una testimone racconta l’orrore: «Ho visto un uomo disteso a terra e…»
Il resto è la cronaca di una brutalità senza quartiere. Di vite senza tetto né legge. E di un’ennesimo episodio violento che insanguina i quartieri del Belpaese, sempre più stritolato nella morsa di una furia che non conosce confini. «Ero sul balcone e ho visto arrivare una volante della polizia. Un uomo era disteso a terra», racconta un abitante del posto (e riferisce il sito del quotidiano diretto da Augusto Minzolini). Poi prosegue: «”C’era un ragazzo che aspettava, apparentemente ferito, che è salito nell’auto senza fare difficoltà”». Il giovane pare che sia sceso in strada lasciando aperta la porta del proprio appartamento. E ancora. «Prima di essere caricato sulla vettura ha chiesto ai poliziotti di avere le scarpe», ha raccontato a sua volta una donna del quartiere che ha assistito alla scena.
Omicidio in strada a Torino, lo strano ritrovamento dello zainetto della vittima…
Il sito di Torino Today, invece, riporta anche un ulteriore dettaglio: «Il presunto assassino, che non ha opposto resistenza all’arresto dopo essere stato bloccato da un passante, era in preda ai fumi del crack. Ed ed era sceso in strada in ciabatte. Dopo l’omicidio aveva chiesto un bicchiere d’acqua a un vicino di casa. La vittima, intanto, giaceva inerme in terra. Oggi i suoi vicini lo descrivono come una brava persona, che abitava in un monolocale al piano rialzato da un anno. Un piccolo appartamento che il 56enne aveva appena venduto, chissà, forse per andarsene da quelle strade, diventate la sua ultima dimora.