Nuova gaffe di Biden: legge dal gobbo e scandisce anche le istruzioni «fine citazione, ripeti la riga» (video)

9 Lug 2022 14:22 - di Viola Longo
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Nuova gaffe per Joe Biden, che leggendo dal gobbo, nel corso della presentazione delle norme pro aborto, ha declamato anche le istruzioni che sarebbero dovute rimanere a suo esclusivo appannaggio: «Fine della citazione. Ripeti la riga», ha detto ad alta voce il presidente Usa, seguendo poi diligentemente l’istruzione di dare maggiore incisività alla frase, scandendola una seconda volta.

Nuova gaffe per Biden: dal gobbo legge ad alta voce anche le istruzioni

Il nuovo scivolone del presidente Usa, presto rimbalzato su media tradizionali e social, è solo l’ultimo di una lunga serie che ormai da un po’ non viene accolta più solo con risatine, ma anche con un filo di preoccupazione, perché restituisce l’idea di un uomo frequentemente confuso, spesso con implicazioni di portata mondiale. L’episodio del gobbo fa pensare a quella mano tesa a qualcuno sul palco dell’Università della Carolina del Nord, peccato solo che non ci fosse nessuno a cui stringerla. Alcuni osservatori hanno sostenuto che il presidente Usa, in realtà, stesse indicando un collaboratore e che, quindi, non ci fosse alcuna gaffe, ma solo disinformazione costruita ad arte dai detrattori di Biden.

Il foglietto con le istruzioni e la confusione tra Svezia e Svizzera

Anche prendendo per buona questa spiegazione, restano altri episodi che suscitano perplessità, fra i quali meritano menzione i recentissimi casi del foglietto con le istruzioni su cosa fare, come «”siediti al TUO posto”, “Limita i commenti a due minuti”, “Ringrazia i partecipanti”, “Esci”», sventolato a beneficio di telecamere, o quello della confusione tra Svizzera e Svezia rispetto all’adesione di quest’ultima alla Nato. Dopo aver parlato della telefonata del premier finlandese, Biden ha detto che «abbiamo avuto poi una chiamata dal leader della Svizzera». Poi, dopo essersi fermato un attimo, si è corretto dicendo che «mamma mia, sto diventando davvero ansioso di allargare la Nato…. era la Svezia».

Quelle frasi su Taiwan e Putin che hanno gelato il mondo

Questi ripetuti strafalcioni, però, l’ansia la stanno facendo venire agli osservatori, anche perché talvolta sono andati oltre il perimetro della semplice gaffe. Due casi su tutti: Taiwan e la Russia. Nel primo caso Biden disse che gli Usa sarebbero intervenuti militarmente a sua difesa in caso di invasione della Cina. Un’affermazione che fece fare più di un salto sulla sedia a chi segue quelle vicende, visto che Washington si era sempre tenuta su una linea di «ambiguità strategica» e, soprattutto, che, come prevedibile, la Cina non prese benissimo quelle affermazioni. Successivamente la Casa Bianca minimizzò spiegando che la linea non era cambiata e che, in fondo, Biden aveva già promesso armi a Taiwan in caso di attacco.

Il caso di Putin «macellaio» che «non può rimanere al potere»

Sempre in questo filone si inserisce la forse ancora più spinosa questione di Putin «macellaio» e «criminale di guerra», che «non può rimanere al potere», suscitata da Biden nel pieno dei tentativi di trovare una via diplomatica all’uscita dalla guerra in Ucraina. Anche in quell’occasione la frase provocò un certo gelo planetario e la risposta non tardò ad arrivare: il Cremlino fece notare che chi governa in Russia «non è qualcosa che decide Biden» e la Casa Bianca fu costretta a precisare che il presidente «non stava parlando di un cambio di regime in Russia».

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