Migranti, siamo al collasso. Ma Malta fa spallucce e la Geo Barents pretende da noi lo sbarco dei 314 a bordo
Questione migranti, siamo alla solite. Le Ong in pressing sul nostro Paese con l’ultima pretesa di un porto sicuro, lanciano l’ennesimo ultimatum a largo delle nostre coste. Ieri era la Ocean Viking, che mercoledì ha portato a Pozzallo 306 passeggeri a bordo. Oggi è la Geo Barents di Medici senza frontiere, che si è già posizionata a circa 14 miglia dal limite delle acque territoriali italiane nei pressi di Augusta: uno degli scali più gettonati e tra i più generosamente elargiti come pos. E quello nuovamente rivendicato con un sos veemente che recita: «Una risposta positiva deve essere data ora», tuonano dalla Ong. Insomma, la complicata ridistribuzione dei 2.000 migranti di Lampedusa negli altri centri di accoglienza del nostro Paese non ferma trafficanti e organizzazioni umanitarie che, imperterrite, continuano a fare rotta sui nostri confini. A presidiare le nostre coste. E a esigere uno dei nostri porti.
Migranti, con le nostre coste al collasso la Geo Barents preme per lo sbarco dei 314 a bordo
Mentre Malta, Francia, e in questo caso la Norvegia – la Geo Barents, nello specifico, batte bandiera norvegese – fanno spallucce. Sapendo bene che il problema ricadrà ancora una volta su di noi. Forti dell’alibi, ormai collaudato, secondo cui l’Italia dovrebbe ricoprire “solo” il ruolo di Paese ponte. Luogo di sbarco sicuro, in cui i migranti approdano e vengono sottoposti al triage sanitario, prima di essere (eventualmente) trasferiti in Norvegia. Dove però, guarda caso, non arrivano mai. E dove non arriveranno neanche stavolta i 314 a bordo della nave di Medici senza Frontiere, dopo che le nostre autorità – che se ne saranno prese carico – andranno a distribuirli dei vari centri d’accoglienza del Belpaese. Con il Viminale che, more solito, tace e acconsente.
Il porto sicuro è sempre un porto italiano: Malta, Francia e ora anche Norvegia fanno spallucce
Insomma, che anche per i 314 a bordo della Geo Barents che il porto di sbarco sarà un approdo italiano è ovvio. Scontato. Implicito nella richiesta che forza i toni. Anche questa vicenda, come tutte quelle che l’hanno preceduta fino ad oggi, è la cronaca di uno sbarco annunciato che recita a soggetto lo stesso copione di sempre. Tanto che ormai le Ong, come sottolinea anche Il Giornale in queste ore, «non si rivolgono ad altri Paesi per chiedere lo sbarco, nonostante siano numerosi quelli che si affacciano sul bacino Mediterraneo. O meglio – continua il quotidiano milanese – Geo Barents ha avanzato la richiesta a Malta, ben sapendo che le autorità del Paese isolano non risponderanno mai alla richiesta. Tanto che ha deciso di iniziare a premere contro i confini italiani, pur battendo bandiera straniera.
Migranti, Meloni sulla Lamorgese: «L’Italia non può permettersi un ministro così incapace»
Una situazione paradossale di falsa accoglienza e retorica. Che Giorgia Meloni denuncia ormai quasi quotidianamente su Facebook. Postando la foto delle condizioni igienico-sanitarie nelle quali sono costretti a vivere gli immigrati, tra materassi sudici e rifiuti ovunque. E commentando giusto nei giorni scorsi le quasi 2000 persone ammassate nell’hotspot di Contrada Imbriacola. Che può contenerne 350. «E questo sarebbe il famoso modello umanitario della sinistra?», si è chiesta solo … la leader di Fratelli d’Italia. Concludendo poi: «Dire no all’immigrazione illegale di massa significa anche dire no a tutto ciò». Un discorso perennemente aperto, quello sull’ondata migratoria incontrollata, che oggi torna in auge con il caso Geo Barents, su cui la leader di FdI è tornata via Facebook a puntare i riflettori sul Viminale e la sua titolare: «Le nostre coste sono costantemente prese d’assalto dall’immigrazione clandestina e dal Viminale tutto tace. L’Italia non può permettersi un ministro così incapace»…
Ultimatum dalla Geo Barens: «Una risposta positiva deve essere data ora»
E mentre tutto tace, i 314 migranti a bordo della nave che batte bandiera norvegese restano in attesa di un porto sicuro. Sono stati soccorsi nel Mediterraneo centrale in 6 diverse operazioni di soccorso. Tra loro ci sono anche una settantina di minori, il più giovane ha appena 3 mesi. La nave umanitaria ha già inviato diverse richieste sia a Malta che all’Italia sollecitando con insistenza un sì alle nostre autorità: «Una risposta positiva deve essere data ora. Questa situazione non può continuare più a lungo». Non solo. Nel frattempo è corsa contro il tempo a Lampedusa per svuotare l’hotspot di contrada Imbriacola, scoppiato nei giorni scorsi.
Intanto si lavora senza sosta ai trasferimenti dall’hot spot di Lampedusa
Nel centro sono ancora presenti un migliaio di migranti. Dopo i 600 imbarcati sabato scorso sulla nave San Marco in direzione Porto Empedocle, ieri sono proseguiti i trasferimenti: 40 hanno lasciato l’isola a bordo della nave di linea e 130 su una motovedetta della Capitaneria di porto. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, lavora senza sosta alla macchina dei trasferimenti. Stamani 80 migranti saranno imbarcati su una motovedetta della Capitaneria di porto, mentre altri 600 circa lasceranno l’isola a bordo della nave San Marco della Marina militare. Un avvicendamento senza sosta, che presidia le nostre coste senza tregua…